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Cercando questo libro ch'essa non potea trovare, scorse in vece sua un volume del Petrarca, appartenente al giovane, il cui nome vi appariva sopra scritto. Spesso ei gliene leggeva alcuni brani, e sempre con quella patetica espressione che caratterizzava i sentimenti dell'autore. Arrivarono a Perpignano subito dopo il tramonto del sole. Sant'Aubert vi trovò le lettere che aspettava da Quesnel.

Nel tornare a casa, la fanciulla pensava a quanto le era accaduto; Sant'Aubert si abbandonava al più dolce godimento, contemplando i beni che possedeva. La sua sposa era conturbata ed afflitta dalla perdita del ritratto; avvicinandosi a casa, distinsero un romore confuso di voci e di cavalli; parecchi servi traversarono i viali, ed una carrozza a due cavalli arrivò nello stesso punto davanti la porta d'ingresso del castello. Sant'Aubert riconobbe la livrea del cognato, e trovò difatti i coniugi Quesnel nel salotto. Essi mancavano da Parigi da pochissimi giorni, e recavansi alle loro terre distanti dieci leghe dalla valle, Sant'Aubert gliele aveva vendute da qualche anno. Quesnel era l'unico fratello della moglie di Sant'Aubert; ma la diversit

Tutti quelli di mio padre vi alloggiavano comodamenteriprese Sant'Aubert, rammentandosi con dispiacere l'antica abitazione, «ed il di lui seguito era pur numeroso. Le nostre idee si sono un po' ingranditedisse Quesnel; «ciò ch'era decente in quei tempi, or non parrebbe più sopportabileIl flemmatico Sant'Aubert arrossì a tai parole, ma l'ira fe' presto luogo al disprezzo.

Ella si alzò, e la seguirono tutte alla cappella. Villefort ricevè alfine una lettera dell'avvocato di Aix, che incoraggiava Emilia ad affrettare le sue istanze pel ricupero dei beni della zia. Poco dopo ricevè un simile avviso per parte di Quesnel; ma il soccorso della legge non pareva più necessario, giacchè la sola persona che avesse potuto opporsi non esisteva più. Un amico di Quesnel, che risiedeva a Venezia, aveagli mandato la relazione della morte di Montoni, processato con Orsino, come supposto complice dell'assassinio del nobile veneziano. Orsino, trovato reo, fu giustiziato; Montoni ed i suoi compagni, riconosciuti innocenti di quel delitto, furono tutti rilasciati tranne il primo. Il senato vide in lui un uomo pericolosissimo, e, per diversi motivi, fu ritenuto in carcere. Vi morì in modo molto segreto e sospettossi che il veleno troncasse i suoi giorni. La persona dalla quale Quesnel aveva ricevuto la notizia, meritava tutta la fede. Egli diceva dunque a Emilia che bastava reclamare i beni della zia per andarne al possesso, aggiungendo l'avrebbe aiutata a non trascurar veruna formalit

«Teresa mi ha detto aver ricevuto una lettera da lui, annunziandole che il castello era affittato, che non c'era più bisogno del suo servizio, e che avesse a sloggiare entro una settimana. Qualche giorno prima di ricevere questa lettera, ella era stata sorpresa dall'arrivo del signor Quesnel e di un forestiero, i quali avevano esaminato partitamente il castello

Egli aveva cionnonpertanto doveri da compiere, e di questo genere era una visita al cognato Quesnel; un affare importante non permetteva di differirla più a lungo, e desiderando d'altronde di scuotere Emilia dal suo abbattimento prese seco lei la strada d'Epurville.

Montoni, in un lungo colloquio, concertò con Quesnel il piano da eseguirsi riguardo alla nipote, e questi promise trovarsi a Venezia tosto dopo la celebrazione del matrimonio.

Io lo atterrerò per certodisse Quesnel, «ma in sua vece potrò ben piantare qualche bel pioppo d'Italia fra i castagni che lascierò nel viale. La signora Quesnel ama molto i pioppi, e mi parla spesso della casa di suo zio nei dintorni di Venezia, ove questa piantagione fa un effetto superbo.

Quesnel disse al cognato: «Sono gi

Pochi giorni dopo, Emilia ricevè una lettera di Quesnel che l'avvisava di esser gi