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«Vi ho fatta chiamarediss'egli alzando la testa, «perchè desidero siate testimone di un affare che debbo ultimare col mio amico Orsino. Tutto ciò che si vuol da voi, è che firmiate questa, cartaLa prese, ne lesse borbottando alcune righe, la depose sul tavolo, e le diede una penna. Stava per firmare, quando le venne d'improvviso in mente il disegno di lui; le cadde la penna di mano, e negò di firmare senza leggere il contenuto: Montoni affettò sorridere, e ripresa la carta, finse rileggere un'altra volta come aveva gi

Il Cardinale Raffaello Riario sperò che riscattata Imola dalle mani del Borgia la si renderebbe ad Ottaviano, e s'ingannò; il Papa rispose reciso non volere arricchire la famiglia a danno della Chiesa; e proprio pochi momenti prima ch'ei desse i tratti madonna Felicia sua figliuola maritata a Giangiordano Orsino con accese parole instando presso il morente per un cappello a benefizio di Guido da Montefalco suo fratello uterino, glielo negò dicendo esserne indegno.

chiedeva di Dio gli alti decreti L'Angel di Rodi a la difesa eletto In zelo ardendo, e con dimesse fronti Pure altri spirti a ripregar son pronti. Argomento del Poeta, nell'Amedeide maggiore: «Nel V. narrasi l'assalto fra Turchi e fra Italiani: Giordano Orsino lor duce rimane morto; Trasideo pieno di ferite è condotto ad Egina sua sposa

Sopraggiunse poco di poi una faccenda che per qualche giorno sospese l'attenzione di Montoni; le visite misteriose d'Orsino si erano rinnovate con maggiore frequenza, dopo il ritorno di Montoni. Cavignì, Verrezzi, e qualcun altro erano ammessi, oltre Orsino, a questi conciliaboli notturni: Montoni divenne più riservato e severo che mai.

«Argomento del Paschiulli al canto IV dell'Amedeide minore, che in parte corrisponde al V della magg. Dopo chiare prodezze il grande Orsino Cade sui muri, e sale in ciel beato; E Trasideo, quasi a morir vicino, Si rinfranca in veder l'idolo amato. D'arnesi, ove sudò fabbro divino, È per Michel l'Eroe fatale armato, E da procelle accompagnato e lampi Fa di scitica strage orridi i campi.

Questa notizia parve allarmar Montoni; ma seppe dissimulare, e s'informò dove fosse nascosto Orsino. Gli ospiti, eccettuato Cavignì, ignari che Montoni a Venezia ne avesse favorito la fuga, risposero che desso era scappato la medesima notte con tanta fretta e segretezza, che neppure i suoi più intimi amici non ne avevano saputo nulla.

E tutto questo pareva poco per manifestare la letizia infinita del fatto, sicchè allogava a valenti pittori parecchi quadri che rappresentano, il primo Coligny investito da un sicario cattolico mentr'esce dal Louvre; l'altro la strage orribile degli Ugonotti; il terzo Carlo IX che in Parlamento si vanta di avere sollevato il boia in cotesta fatica; questi quadri durano tuttavia nel Vaticano nella sala appellata dei Re (e ci stanno bene) la quale precede la cappella sistina. La memoria di cotesta scalleraggine compariva raccomandata anco troppo alla esecrazione pubblica, ma non contenti i preti degli affreschi vollero commetterla anco alle medaglie; di vero Gregorio XIII ne fece coniare una, e stupenda la quale certo gesuita dabbene ci descrive così: da un lato rappresenta il macello orribile esegito da 60,000 uomini degli eretici nella capitale, nel corso di tre giorni e di tre notti, secondo il consiglio di Dio sovvenuti dal suo aiuto celeste ; dall'altro è la immagine del buon Gregorio. Per colmare lo staio il santo Padre spediva in Francia legato a latere il Cardinale Orsino con la istruzione, che insista fortemente perchè la cura tanto bene incominciata co' rimedi bruschi non guasti con importuna umanit

Riguardo ai nomi così malagevoli a pronunziare, il signor d'Urfé non è giudice competente. A me riesce più facile pronunziare, per es. Orsino che de Bouflers, Trasideo che Bouchicaut ecc.; ma io non conosco come fosse formato il timpano, come fatta la lingua dell'Urfé.

Intanto, Montoni, annoiato di quella musica, rifletteva al mezzo di disimpegnarsi per seguir coloro che volevano andare a giuocare in un casino. Propose di tornare a terra: Orsino l'appoggiò con piacere, ma il conte e tutti gli altri vi si opposero con vivacit

E, fra gli altri, el Belo, a cui la mercé del signore Francesco Orsino de Aragona abate de Farfa gli ha donato possessione e campi: di sorte ch'egli, per quello ch'io ne intendo, l'ha fatto ritornare ai studi da' quali, per essere poco pregiati appresso dei piú, allontanato se n'era. RUFINO. Ed io l'ho inteso molto da molti lodare; ma un fiore non fa primavera.