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PANFAGO. Ditemi, in che volete adoprarmi? PIRINO. Ma avèrti che bisogna che tu sia secreto: ci va la vita! PANFAGO. Ce ne andassero mille! PIRINO. Però ti priego non farne motto ad alcuno. PANFAGO. Mi fate torto a pregarmi di quello che è mio debito di fare. FORCA. Lo ci dirá, padrone. PANFAGO. Perché cosí faresti tu.

Ma sei matta!... Mi domandi ancora peggio di quel che credevo... Che tu, sapendomi sicuro del mio colpo, fossi venuta a pregarmi di restituirtelo azzoppato, ma vivo, colui, è una temerit

Ma pare che non sia costume di darne, a Dusiana, o che fosse troppo forte la mia; perchè cinque minuti dopo venne il padrone a pregarmi di accettare per la staffa quattro bottiglie di vin buono. Buono, soggiungeva egli, perchè dolce e gentile, che di quello ne potevano ber le signore. E le signore, che avevano bevuto acqua pazza, fecero onore alla cortesia dell'albergatore garbato.

Laura era malata; indubbiamente, poichè era sopravvenuta in lei quella mutazione, così dolce.... Chi le era vicino?... Chi la confortava?... Non aveva osato pregarmi di sacrificarle qualche ora; ella si ricordava le scortesie di Pallanza, il ridicolo desiderio di sfuggirla, mentre, infine, io l'aveva perduta pel primo, ed ella aveva ben diritto a un posto nell'archivio del cuore....

Io non ho altra che costei; e dandole un marito che sia stato innamorato di un'altra, non saria fra loro un contento giamai, però vi prego a dirmelo liberamente. EROTICO. Voi che mi sète padrone, potete comandarmi, non pregarmi. PARDO. Li vostri pari si pregano, non si comandano. EROTICO. Piú grazia ne ricevo quando mi comandate, che non è il servigio che vi servo.

»Non potemmo saper nulla più fino al marzo successivo, una domenica che capitò qui il signor De Emma a pregarmi di seguirlo fino ad un cascinale presso Zugliano. dove Rosilde era a letto malata gravemente. »Il dottor era un antico amico di Don Luigi e, dopo la partenza di Rosilde, veniva sovente a trovarlo.

Debbanvi dispiacere e dovete odiare i difecti loro e ingegnarvi, con affecto di caritá e con l'orazione sancta, di rivestirli, e con lagrime lavare la immondizia loro, cioè offerirli dinanzi a me con lagrime e grande desiderio che Io gli rivesta, per la mia bontá, del vestimento della caritá. Voi sapete bene che lo' voglio fare grazia, pure che essi si dispongano a ricevere e voi a pregarmi.