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Noi non possiamo confrontare il trattato di Giuliano con quello di Porfirio che, come dicemmo, è perduto, ma possiamo farlo con quello di Celso che ci fu conservato, almeno in parte, nella confutazione di Origene, sulla quale Teodoro Keim ha fatto il medesimo lavoro di ricostituzione che il Neumann esegui, più tardi, per lo scritto di Giuliano, sulla confutazione di Cirillo²⁴⁴.

Ma, nel Cristianesimo, ha prevalso lo spirito greco, e questo ha sollevata la speculazione cristiana ad una vetta, su cui, con Clemente d’Alessandria e con Origene, si trasformò in un immenso sistema di metafisica cosmologica che solo, per la presenza del Cristo redentore, si distingueva dalla filosofia neoplatonica che le sorgeva al fianco.

Heu! fuge crudeles domnas, fuge litus avarum. Sant'Agostino ha detto... Che cosa ha più detto Sant'Agostino? A raccapezzarsi, in tutta la roba che ha scritto! Insomma, sappi che ne ha detto corna, e Tertulliano, ed Eusebio, e Prudenzio e Fidenziano del pari. Origène, che le conosceva a fondo, Origène, dico... , raccontaci un po' la burletta!

Origene che si mutila per paura del peccato; un'atrofia cronica e volontaria del cuore, dei muscoli e del cervello; un'asfissia lenta, che nel nido della famiglia semina le muffe e coltiva tutte le lebbre morali, spirituali e estetiche. Figliuola mia, non sposare mai un uomo avaro!

Il fondatore del Neoplatonismo fu Ammonio Sacca di Alessandria, un cristiano riconvertitosi al Paganesimo. Egli non lasciò scritti ma il suo grande valore è dimostrato dagli scolari illustri ch’egli ebbe, il cristiano Origene¹⁸⁸ e Plotino, il quale afferma di aver trovata la verit

Giuliano, essendo dunque perfettamente libero da ogni predisposizione di sentimento favorevole al Cristianesimo, si accinse a fare, contro di esso, la sua opera di critico demolitore. Compose un trattato contro i Cristiani, in cui discuteva le ragioni del Cristianesimo, dal punto di vista della storia e della filosofia, e cercava di provarne l’essenziale debolezza. Questo trattato andò completamente perduto, al pari di quelli di Celso e di Porfirio, scritti col medesimo scopo. Libri siffatti dovevano essere, pei Cristiani, troppo irritanti, perchè questi potessero tollerarne la conservazione; la loro distruzione è la conseguenza naturale di una spiegabile intolleranza. Però, del trattato di Giuliano, come di quello di Celso, si potè rintracciare qualche reliquia sufficiente a darci un’idea del lavoro. Tanto Celso, quanto Giuliano, ebbero due potenti confutatori. Il primo fu discusso e contraddetto da Origene, il secondo da Cirillo d’Alessandria verso la met

Parve finalmente a Leone II Papa avere la Chiesa romana acquistato tanto di potenza da palesarsi intera, e dire: voglio e posso regnare sola. Regnava a Costantinopoli Leone Isaurico rude montanaro a cui saltò nel cervello la bizza di movere guerra alle immagini: a quanto sembra, eccetto questa fantasia, altra causa del suo odio non la possiamo rinvenire; ma così siamo avvezzi a conoscere complesse le cause delle azioni umane, chè ad una sola, alla più semplice crediamo, anzi quanto più apparente, screduta; tuttavia il senso di religione agita profondo le menti umane quanto più barbare, e l'Isaurico allevato per le montagne, usando co' monsulmani, e co' giudei potè ottimamente concepire odio immortale contro le immagini, le quali che altro sono mai tranne infelici segni d'idolatria così dallo antico come dal nuovo testamento detestati e reietti? Manuzio Felice cristiano del terzo secolo, il quale viveva in Roma ai tempi di Caracalla, dettò un dialogo in difesa della religione cristiana dove introduce a favellare due amici suoi, Ottavio Gennaio convertito alla fede di Cristo, e Cecilio Natale rimasto pagano; tra le altre accuse, che questi appone ai cristiani vi ha che essi si celano, aborrono mostrarsi, non possiedono altari, non tempi, non immagini. Ai quali appunti Cecilio risponde: che tempii? Che altari? Che sacrifici? Che immagini? L'uomo è immagine sincera di Dio; suo tempio il mondo; la vita pura ed i costumi santi il vero sacrifizio; e tale era la sentenza di Origene poco dopo di lui, e innanzi a lui la professò Clemente di Alessandria . Se vuoi autorit

E continuarono i primi, e moltiplicaronsi i secondi nel terzo secolo; o piuttosto, apologisti e controversisti insieme furono gli scrittori ecclesiastici giá allora numerosi e fecondi ed eloquentissimi, Origene e Dionisio alessandrini, san Cipriano, san Gregorio taumaturgo, Esichio e molti altri.

Non è nostro scopo esporre la storia della Chiesa romana, però lasciamo dormire in pace quattro Pontefici che non fecero dire bene male: non favelleremo di Origene peregrino intelletto ma balzano da tre, di Pelagio predicatore del libero arbitrio contro la necessit

Se dobbiamo creder a Socrate, egli era assai più versato nella dialettica di Aristotele che nella conoscenza degli scrittori cristiani, e professava il disprezzo per Clemente ed Origene²⁹⁹. Allontanato da Antiochia come disturbatore della pace religiosa, Aezio, soggiornando in Cilicia e, specialmente, a Tarso, strinse amicizia coi seguaci delle idee lucianiste e ne divenne un apostolo ardente.