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E Cantasirena dopo consegnato il bastone e i fiori alla Gioconda, colla mano rimasta libera cercava il dispaccio nelle tasche, senza mai riuscire a trovarlo. È una perdita incalcolabile! Uno dei grandi lutti della patria!... Lo amavo come un fratello!... Lo veneravo come un secondo padre! Eh! avanti! borbottò di nuovo il signor Brunetti.

La meretrice che mai da l'ospizio di Cesare non torse li occhi putti, morte comune e de le corti vizio, infiammo` contra me li animi tutti; e li 'nfiammati infiammar si` Augusto, che lieti onor tornaro in tristi lutti. L'animo mio, per disdegnoso gusto, credendo col morir fuggir disdegno, ingiusto fece me contra me giusto.

10 Merlin gli fe' veder che quasi tutti gli altri che poi di Francia scettro avranno, o di ferro gli eserciti distrutti, o di fame o di peste si vedranno; e che brevi allegrezze e lunghi lutti, poco guadagno ed infinito danno riporteran d'Italia; che non lice che 'l Giglio in quel terreno abbia radice.

Le feste ed i lutti della Corte eran feste e lutti della Nobilt

qui finiva; il Mangiagalli quando ormai la notte, la fatica, e i mutui lutti persuadevano quiete, ecco raccolto un manipolo di compagni avventarsi da capo, e forse riusciva a fugare i Francesi se non gli si fosse sgominato per via, sembra fosse ferito il Rozat; la ritirata fu due cotanti più luttuosa dello assalto; quel cadere senza pure esser visti, i gemiti confidati al buio della notte, l'atroce pensiero di , che nella sventura disperata ripiglia il sopravvento ricordavano gli affanni dell'Erebo immaginati dai Poeti. Il Garibaldi poi compariva da per tutto, vestito di bianco, sempre immobile sia che col destriere sostasse, sia ora qua ora l

Ed io soleva essere loro forse più che altri cortese; respinti quasi sempre da' miei camerati, ne introducevo al generale quanti più mi veniva fatto, imperocchè egli non accomiatava veruno sconsolato. E udii storie pietose di domestici lutti incredibili e ignorati, perchè la mano di Ferdinando II arrivava terribilmente ove l'occhio sempre non arrivava.

La meretrice che mai da l'ospizio di Cesare non torse li occhi putti, morte comune e de le corti vizio, infiammo` contra me li animi tutti; e li 'nfiammati infiammar si` Augusto, che lieti onor tornaro in tristi lutti. L'animo mio, per disdegnoso gusto, credendo col morir fuggir disdegno, ingiusto fece me contra me giusto.

Milano. Mercoledì, 21 novembre 1877. Sono da pochi giorni arrivato dalla campagna: ed ho il mio studiolo freddo, polveroso, abbandonato, tristo e perciò sto a disagio al tavolo. Coll'anima stanca, col cuore senza fede, coll'ingegno assopito, con grandi dolori ma senza lutti officiali al cappello bisognoso di vita, di vita, di vita, freddo a numerare le mie illusioni cadute, freddissimo a pensare al futuro, ti mando un bacio. Aggradiscilo come bacio di fratello. Pensa che mi sento il cuore gonfio d'un'arcana bont

Penisola gentile, Che sovra il mondo pria la signorile Spada gran tempo trionfando alzasti, E sebben misto a lutti inevitati, Sui barbari domati Ampio tesor di civilt

Nella sua impazienza di far giungere a' suoi cari una parola d'affetto, Diana buttò giù due righe di telegramma alla signora Valeria: Profondamente commossa, vi aspetto a braccia aperte. E firmava. Ma non le parve d'aver detto a bastanza, ed aggiunse: I vostri lutti sono i miei lutti. allo zio Gustavo che soffro con lui. Al telegrafo, subito, con questo dispaccio ell'ordinò alla Luisa.