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Aggiornato: 25 giugno 2025
infiammò contra me li animi tutti; e li ’nfiammati infiammar sì Augusto, che ’ lieti onor tornaro in tristi lutti. L’animo mio, per disdegnoso gusto, credendo col morir fuggir disdegno, ingiusto fece me contra me giusto. Per le nove radici d’esto legno vi giuro che gi
A Timoteo. V. v. 17. Id. VI. v. 8. I lutti della Chiesa e la ruina d'Italia derivano pur troppo dalla origine a cui alluse l'Alighieri nostro: «Ahi! Costantin di quanto mal fu madre «Non la tua conversion, ma quella dote, «Che da te prese il primo ricco padre.»
infiammò contra me li animi tutti; e li ’nfiammati infiammar sì Augusto, che ’ lieti onor tornaro in tristi lutti. L’animo mio, per disdegnoso gusto, credendo col morir fuggir disdegno, ingiusto fece me contra me giusto. Per le nove radici d’esto legno vi giuro che gi
34 Bradamante, disposta di far tutti i piaceri che far vergine saggia debbia ad un suo amator, sì che di lutti, senza il suo onore offendere, il sottraggia; dice a Ruggier, se a dar gli ultimi frutti lei non vuol sempre aver dura e selvaggia, la faccia domandar per buoni mezzi al padre Amon: ma prima si battezzi.
Galt notò l’uso anche lui, e se ne ricordò sempre²⁵⁵. ²⁵⁴ Lutti di corte, di nobili, ecc. ²⁵⁵ Hager, op. cit., pp. 118-119.
Lessi: La plebe intera e ammutinata: Fiera e compatta ingombra piazze e strade: Gli urli «Pane e lavor» son le sue spade, Di mille petti a sè fa barricata. Lessi: Caffè, palagi han vetri infranti: Chiusi i balconi e chiuse son le porte: Passan per la cittade armate scôrte, Lutti s’apprestan per le donne e pianti.
Grazie, grazie, Angiol mio, de' manifesti Segni di fratellanza! ah sì, tu m'ami! Tu vuoi condurmi a giubili celesti! Tu in guise inenarrabili mi chiami, Per me paventi della colpa i lutti, E mi sveli d'inferno i lacci infami. Salve, bell'Angiol mio! salvete tutti, Angioli tutelanti l'universo, Perch'egli a Dio suprema gloria frutti!
Dal sorriso d'un popolo Nasce d'un altro il pianto; Per una gente è un empio Chi per un'altra è un santo; E le bufere scrosciano, E il sol sfavilla, e i fiori Si veston di colori, E nello spazio rotëan le stelle!... Tutti, mendìchi e principi, Deboli e forti, tutti Proviam gli stessi gaudii, Abbiam gli stessi lutti!
Diremo altrove delle feste d’altro genere; qui accenneremo soltanto ai lutti. Feste e lutti venivano, le une avvisate, gli altri intimati con ispeciali inviti che, come abbiam detto e diremo, si sdoppiavano: uno, p. e., del Capitan Giustiziere ai cavalieri, uno della Capitanessa alle dame.
Poscia che fu quel mite albergo eretto Per pensier della donna generosa, Provvide ella che attiguo un altro tetto Sorgesse a secondar vaghezza ascosa D'ammendate, che in velo benedetto L'anima aver chiedeano a Gesù sposa: Un solo tempio i duo ricovri unisce, E il mutuo canto i lutti ivi addolcisce.
Parola Del Giorno
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