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Io vidi sopra lei tanta allegrezza piover, portata ne le menti sante create a trasvolar per quella altezza, che quantunque io avea visto davante, di tanta ammirazion non mi sospese, mi mostrò di Dio tanto sembiante; e quello amor che primo discese, cantando ‘Ave, Maria, gratïa plena’, dinanzi a lei le sue ali distese.

Ritrovandote cum questi o cum alguno de loro, conferite insieme et habiatevi ambassadori per ambassadori, et Polo in suo grado, et unitamente fate quello se convien, che tutti appariate como sete mandati da uno instesso signor et per una instessa cossa, per ben de la materia et per più honor nostro, et per quanto aveti chara la gratia nostra, non mostrate fra vui algun segno de discordantia.

Vi concediamo, che possiate comprare in Pisa & in Liuorno un campo di terra, per poter in esso sopelire i vostri morti, e' che in esso non possiate esser molestati per quanto haueranno caro la gratia nostra.

Io vidi sopra lei tanta allegrezza piover, portata ne le menti sante create a trasvolar per quella altezza, che quantunque io avea visto davante, di tanta ammirazion non mi sospese, ne' mi mostro` di Dio tanto sembiante; e quello amor che primo li` discese, cantando 'Ave, Maria, gratia plena', dinanzi a lei le sue ali distese.

ne' si parti` la gemma dal suo nastro, ma per la lista radial trascorse, che parve foco dietro ad alabastro. Si` pia l'ombra d'Anchise si porse, se fede merta nostra maggior musa, quando in Eliso del figlio s'accorse. <<O sanguis meus, o superinfusa gratia Dei, sicut tibi cui bis unquam celi ianua reclusa?>>.

«Mirza mi mandò un tappeto di seta di quattro braccia, facendomi dire che per memoria sua lo godessi, perchè in memoria di V. S. avria tenuti presso di lui detti zecchini; et nella buona gratia di V. S. humilmente mi raccomando». Di Cracovia, alli 24 di luglio 1574. Di Vostra Serenit

e un’ebrezza d’orgoglio al cor profondo sentiranno affluir per ogni vena al mio grido: Ave o Madre, o Gratia plena, che porti e nutri ne’ tuoi fianchi il mondo. Grembo materno strazïato e forte, di tua fecondit

E pensi tu, che quando mi avranno preso, e, secondo i costumi del paese, arso, o impiccato, o sotterrato vivo a nome delle leggi, per volere di un potente Dei gratia, con una sentenza fatta per filo e per segno in nome di Dio, amen, piena di citazioni d'Irnerio, di Bulgaro, e simili baccalari, che ci avranno proprio che fare come Pilato nel Credo, avranno in sostanza migliore diritto che questo?

che possa ridotta in piagge apriche, ove nocer non può contraria sorte, fiere stelle al nostro danno intente; poste in oblìo l'acerbe sue fatiche fuggir le pompe, e disprezzar la morte, tenendo sempre in Dio ferma la mente. Monsignor Girolamo Artusio. Con gratia et privilegio. LIII. Allo stesso

CRISAULO. E che potresti cangiar se non que' panni e quella pelle? o 'l vizio orrendo che non potrá mai mancare in te? poi sai che non possiamo, per noi stessi, cangiar stato e fortuna: ché s'appartiene al ciel. PILASTRINO. Ti vo' insegnare. Avremmo prima a tramutar la robba: verbi gratia, la tua fa' che sia mia. Tu voglio che ti chiami Pilastrino; ed io sarei Crisaulo.