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Tu, de' cui raggi luminosi, ardenti Più che Gange del sol gode la Dora, Come oggi Rodi afflitta, i suoi tormenti Ti metta in cor Gerusalemme ancora; Oh che loda! oh che pregio appo le genti Per cui la croce del gran Dio s'adora, Se col valor de la tua nobil spada Al bramato Giordan s'apre la strada?

Se per lodarvi e dir quanto s'onora di voi natura e 'l ciel, Tullia gentile, fosse eguale al soggetto in me lo stile, e 'l saper pari a l'alta voglia ancora; forse non tanto il secol nostro indora vostra virtute, e non dal Gange al Tile fate voi co' i begli occhi eterno aprile, quant'io n'avrei grazie e favori ognora.

17 Quasi radendo l'aurea Chersonesso, la bella armata il gran pelago frange: e costeggiando i ricchi liti, spesso vede come nel mar biancheggi il Gange; e Traprobane vede e Cori appresso; e vede il mar che fra i duo liti s'ange. Dopo gran via furo a Cochino, e quindi usciro fuor dei termini degl'Indi.

Miráti 'l ciel come, di grado in grado, sol per causarli util piacer, s'afflige volgersi tra duo moti adversi intorno! Miráti 'l Gange, l'Istro, Nilo e Pado, ogni altro fiume e vado tornarsi d'onda in onda al vecchio padre!

Ma l'aurea luce, onde è cotanto adorno Par che repente in tetro orrore ei cange, Almo trofeo del memorabil giorno Che 'l cieco abisso ancor bestemmia e piange; Tra belle armi coruscando intorno Ei rassomiglia il Sol ch'esce dal Gange, E spiega l'ali da l'etereo polo, E contra i rei demon sen viene a volo.

Costui sul Gange in India ebbe gran pregi, E di bugiarda santit

Gange non mai, s'unqua ha le sponde a scherno, Doma fier le soggiogate piagge; Non s'orgoglioso per orribil verno Il gonfiano di pioggia alpi selvagge; E per distrutto gel scendendo altiere L'accompagnano al mar cento riviere.

Ara vos prec, per aquella valor que vos guida al som de l'escalina, sovenha vos a temps de ma dolor!>>. Poi s'ascose nel foco che li affina. Purgatorio: Canto XXVII Si` come quando i primi raggi vibra la` dove il suo fattor lo sangue sparse, cadendo Ibero sotto l'alta Libra, e l'onde in Gange da nona riarse, si` stava il sole; onde 'l giorno sen giva, come l'angel di Dio lieto ci apparse.

Di questa costa, la` dov'ella frange piu` sua rattezza, nacque al mondo un sole, come fa questo tal volta di Gange. Pero` chi d'esso loco fa parole, non dica Ascesi, che' direbbe corto, ma Oriente, se proprio dir vuole. Non era ancor molto lontan da l'orto, ch'el comincio` a far sentir la terra de la sua gran virtute alcun conforto;

Fin qui non credo che l'abbi da ridere, perch'io sia men di te duro avversario. O la pugna seguir vogli o dividere, o farla all'uno o all'altro luminario, ad ogni cenno pronta tu m'avrai, e come ed ogni volta che vorrai. 106 Così fu differita la tenzone fin che di Gange uscisse il nuovo albore, e si restò senza conclusione chi d'essi duo guerrier fosse il migliore.