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<tb> Nel 1874 mi inscrissi al partito repubblicano; nel 1876 cominciai ad apparire in pubblico come oratore. Nel 1882, quasi durante gli esami di laurea, ebbe luogo un processo mio in Corte d'assise, ed era, non so se il decimo o il duodecimo. Fui processato anche dopo, e ultimamente nel 1896 a Milano e Livorno, sempre per delitti di stampa e sempre assolto.

Capitolo Duodecimo Era venuto il giovedì santo. In quel giorno che rinnova le divine memorie alla fede e al dolore cristiano, la vedova, in compagnia della figliuola, secondo il pio costume del popolo nel quale vivono intatte le sante tradizioni del passato, compiva essa pure l'umile pellegrinaggio alle sette chiese, accompagnando nel consueto giro per la citt

"Ma è questa la ragione perchè si chiamano lezioni," osservò il Grifone: "perchè soffrono lesioni ogni giorno." Era nuova quell'idea per Alice, e ci pensò su un poco prima di fare quest'altra osservazione. "Allora avevate vacanza l'undecimo giorno?" "S'intende," disse la Falsa-Testuggine. "E come facevate nel duodecimo?" domandò vivamente Alice.

Il re senza informarsi di nulla diede il suo assenso, ed Amano giubilante estrasse colla sorte il giorno da stabilirsi per la distruzione degli Ebrei. Il numero estratto segnò il giorno tredicesimo del mese duodecimo.

Nello spazio di questo cortile, che è amplissimo, sorgeva l'antica moschea che si crede sia stata costrutta verso la fine del secolo duodecimo. Ora non ne rimane più traccia.

CANTO DUODECIMO Pag. 281 Lucifero giunge in Roma. La breccia di Porta Pia. La festa del Colossèo; durante la quale ascolta l'Eroe alcune voci misteriose. Voce di Ebrei. Voce di Numi. Voce di Sacerdoti. Voce di Santi. Voce di Diavoli. Voce del Tevere. Voce della Savoia. Voce della Corsica. Voce dell'Istria. Voce di popoli slavi. Voce della Germania. Spavento dei beati alla nuova che Lucifero è in Roma. Santa Caterina da Siena, rimproverandoli acerbamente, si offre di scendere in terra e di piegare con la sua eloquenza il nemico. Iddio, benchè dubbioso del buon successo, glielo accorda; e, mentre ella si dispone a partire, Santa Teresa d

E, dovendo seguir perpetua quiete nel general maneggio del danaio, perciò risulterá lode ed onore a tutti quelli che si serviranno dei veri e giusti dogmati proposti; che cagione saran che le monete medaglie resteran perpetuamente. Ora preghi ciascuno per l'autore che Giesú pio gli doni il paradiso. Digressione sopra il capitolo duodecimo dellAlitinonfo» di GASPARE SCARUFFI

È da avvertire che il di Gregorio (Considerazioni su la storia di Sicilia, lib.2, cap. 7; lib. 3, cap. 5, e lib. 4, cap. 3) non sembra molto esatto nelle sue idee su l'importanza de' comuni siciliani, nei secoli duodecimo e decimoterzo. Forse i tempi sospettosi in cui scrisse questo valente uomo, l'indole morbida, i timori, le speranze, i riguardi di lui, ch'era istoriografo regio e prelato, lo portarono a presentare in tal guisa l'elemento democratico, se così può chiamarsi, dell'antica nostra costituzione. Sforzato dai molti documenti, egli accetta che alcune citt

Secondo quanto accennammo sul principio del capitolo duodecimo, nella sala del naviglio s'intratteneva la vezzosa Angiolina, la cui mestizia si appalesava sempre più viva dal principio del viaggio.

Anche duodecimo.... forse! borbottò, battendo gli occhi maliziosamente, il vecchio duca della Pandura. Il principe Gorreso ha servito il suo paese, e la moglie più di lui! replicò un giovane signore, notissimo maligno. Certo il principe è arrivato a un posto cui non si arriva agevolmente, ma la moglie gli ha risparmiato molta fatica, ha fatto lei met