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La teoria dell'ambiente, dalla quale lo Zola prende le mosse, riesce efficace, secondo il Nordau, in antropologia e in sociologia; ma in arte è «un pervertimento, una confusione». E non ha scritto egli un romanzo d'ambiente? Il suo Koppel, che pareva un uomo sano, non è travolto dall'esempio, non respira il contagio con l'aria, non resta soggiogato dalle circostanze? Lo Zola, «che ride degli idealisti, scrittori dell'eccezionale e dell'inverisimile, ha preso per oggetto dell'opera sua ciò che di più eccezionale si può trovare: un gruppo di degenerati, di maniaci, di deliquenti, di donne perdute e di mattoidi, i quali per la loro morbosa costituzione sono fuori della specie, non appartengono alla societ

Per l'ingegnere Aldini, Girolamo valeva incomparabilmente meglio degli altri; Diana ne riconosceva i meriti, ma non trovava giusto di deprezzar i fratelli più giovani. E si accalorava a difenderli contro lo zio il quale pronosticava che non avrebbero cavato un ragno dal buco. A un tratto ella s'interruppe e domandò: Perchè sorridi? Nulla. È una sciocchezza. Sentiamo. Effetti dell'ambiente.

Purtroppo non ho ancora esposto che una parte dei mali, e prima di occuparmi diffusamente delle condizioni e dell'opera degli italiani, dovrò consacrare parecchie lettere alla descrizione talvolta dolorosa, ma sempre necessaria dell'ambiente nel quale i nostri connazionali esplicano la loro attivit

Ella lo chiamava, piano: Paolo.... Che vuoi? Dimmi qualche cosa. Che cosa? E la voce sua era così strana, come di un dormiente che sogna, una voce di persona lontana, una voce di anima distaccata dal minuto presente, dallo spazio presente. Adele trasaliva: Mi ami, Paolo? gli chiedeva, per il bisogno di parlare, di sottrarsi all'incubo dell'ambiente.

Ma quante volte disprezziamo la grazia, perchè non la conosciamo, perchè ci hanno insegnato a non farne conto, perchè ci hanno educato male? Quante volte tutta la colpa non l'abbiamo noi, ma essa è di coloro che ci hanno educato, dell'ambiente, di quel libro, che fu galeotto come chi lo scrisse? Dio solo conosce tutto: l'ambiente nel quale ci troviamo e le cause del nostro traviamento.

De Andreis era di opinione che avrebbero montata qualche macchina per tenerci in prigione. Federici fumava disperatamente una sigaretta dopo l'altra per cambiare l'odore dell'ambiente. Chiesi si contentò di dire che avrebbe pagato il conto. Un po' più tardi Seneci ci faceva sapere che non aveva mai dormito così bene.

In letteratura io e la Kuliscioff siamo divisi da un abisso. Ella, se l'ho capita bene, sente ancora dell'affezione per la vita romanzesca intessuta dalla fantasia dell'autore e drappeggiata nella fraseologia che non lascia esalare i cattivi odori dell'ambiente. Io sono più rude. Spalanco tutte le porte, discendo in qualunque fogna e mi servo del linguaggio dei personaggi che riproduco.

L'eleganza del verbo, intanto, non si può dire che contraddistingua il nuovo stile. Il neologismo è la forza dei nostri scrittori. Mai il vocabolario greco è stato tanto in onore; mai le desinenze in ale e in ismo sono state tanto frequenti. Questa è una delle più piccole conseguenze del trionfo della scienza. Le sue scoperte, feconde di tanti pratici adattamenti, hanno affrettato il corso della vita umana: il nostro pensiero e il nostro linguaggio acquistano caratteri scientifici. La vecchia critica è morta: oggi è in vigore la critica scientifica. Ippolito Taine ne fu il precursore; Emilio Hennequin il campione. Mentre l'antica critica letteraria badava a dare giudizî, la critica scientifica, lasciando prudentemente da parte gli apprezzamenti, cercò nei caratteri particolari delle opere «sia certi principî d'estetica, sia l'esistenza d'un certo meccanismo cerebrale nell'autore, sia una condizione definita dell'ambiente socialeQuesta critica precedè per via di tre sorta di analisi: l'analisi estetica, l'analisi psicologica, l'analisi sociologica; essa non si contentò neppure di chiamarsi critica scientifica, volle ribattezzarsi con un nome più severo: si chiamò estopsicologia. Così un cerotto contro il sudore, che è un cerotto e non impedisce il sudore, acquista il valore d'un nuovo e raro e prezioso prodotto chimico, quando lo speziale gli d

Il Platner rinunciò all'infermeria. La sera dopo era tra noi a ripeterci coi colori dell'ambiente quello che vi ho raccontato in poche parole. Ci salutammo colla promessa che all'indomani mi avrebbero spiegato che cos'era la «pulce». Questo che fa male! Non posso sentir piangere i ragazzi in prigione. Perchè li mettono in prigione come gli adulti?

«Le Confessioni d'Andrea iniziano una serie, un ciclo di romanzi, che meglio e più propriamente potrebbero chiamarsi studi sociali. Il Valcarenghi mira con essi ad interessare i suoi lettori con lo studio assiduo e paziente dei vizii, dell'ambiente, delle consuetudini ed ipocrisie sociali che corrompono il carattere, la coscienza, quanto v'ha di più nobile nel sentimento umano. Egli cerca di fondere nell'artista il filosofo ed il sociologo, per dare dei mali della societ