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Ma era di gran moda in Germania, e strideteci. Questi dunque, ed altri di tale risma, lavori scientifici: gli altri tutti, dove bisognasse far lavorare un po' il cervello, bollati in blocco come fantasticaggini, castelli in aria, esercitazioni da dilettanti.

Ha mostrato che si poteva tentar di fare lavoro di artista senza troppo nascondere mostrar troppo che, infine, l'opera d'arte è la natura passata attraverso l'organismo dello scrittore e da esso un po' modificata, se non del tutto alterata; che le preoccupazioni stilistiche non debbono soverchiare nell'opera d'arte quel che ne costituisce la parte essenziale, cioè, la creazione del personaggio vivente; che la rigorosa osservazione non deve implicare l'intromissione di argomenti scientifici da produrre, con la tesi, una deformazione dell'opera d'arte; ha mostrato che si poteva tentare tutto questo, e il suo tentativo non è stato vano.

E accanto agli istituti c'erano poi sciami di tedeschi «scientifici» che venivano ad appollaiarsi sol suolo di Roma. Chi erano? Donde venivano? Perché non cercavano un posto in patria? Come campavano?

Francamente, è un pantheon davanti a cui impallidisce anche la kaiseriana superaccademia di Berlino. Si conceda pure ai manualetti e ai manualoni tedeschi che tutti questi umanisti i quali però scrivevano il latino in guisa da rivaleggiare con Cicerone e con Orazio, mentre parecchi accademici di Berlino lo scrivono come sguatteri non intendessero affatto il «contenuto» degli scrittori di Roma: si conceda che non intendessero lo spirito la forma dei poeti greci, sebbene vorrei vedere quanti dei filologi «scientifici» sarebbero capaci di scrivere versi greci come quelli di Angelo Poliziano, con quell'onda musicale, con quella nitidezza cristallina, con quella intensit

Sappiate che sir Guglielmo Jones, molti anni fa, ha fondato a Calcutta una societá d'inglesi, denominata «Societá asiatica»; e che questa societá, occupata com'è in continui lavori scientifici ed eruditi, non lascia di mandare di quando in quando in Europa anche alcune traduzioni di poesie indiane. |Uno de' lettori|. Ottima cosa!

Abbiamo pochi elementi, ma essi ci basteranno per un'ipotesi, giacchè sono elementi di fatto, quasi scientifici. Notiamo il continuo perfezionamento dei nostri sensi.

Il dottore aveva ereditato in Lomellina da un lontano parente una vistosa tenuta: e poichè egli poco ambizioso, tutto assorto negli studi scientifici poco ci teneva alla sua clientela risolvettero di fissare la loro dimora a Zugliano, dove avevano passati i momenti più lieti del loro viaggio di nozze. Frattanto De Emma aveva, se non dimenticata, almeno perduta di vista la Rosilde.

E prima di tutto, mutò la posizione del filologo dinanzi alle materie del suo studio. Il povero umanista, di fronte alle opere degli antichi, stava, come un innamorato, in atto di perenne adorazione. I filologi scientifici se lo figurarono e lo gabellarono per un semplicione tutto facilonit

Lasciamo andare, filologi scientifici e sofi rihegeliani: prima di spifferare certe sentenze, leggete un po', invece di tante contemporanee scipitezze alemanne, le opere dei nostri grandi. Ma andiamo avanti. Io domando ora questo solo al Buonaiuti.

Ma troppo spesso altre sciagure sopraggiungono: i bachi da seta vanno male per una delle mille cause impreviste che possono danneggiarli: un freddo fuori di tempo rovina i teneri germogli, malattie misteriose, crittogama o filossera, si attaccano alle povere piante; e i contadini, che non intendono nulla dei discorsi scientifici degli intelligenti, profetizzano però con rara perspicacia le conseguenze immediate di quelle oscure parole.