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De Andreis era di opinione che avrebbero montata qualche macchina per tenerci in prigione. Federici fumava disperatamente una sigaretta dopo l'altra per cambiare l'odore dell'ambiente. Chiesi si contentò di dire che avrebbe pagato il conto. Un po' più tardi Seneci ci faceva sapere che non aveva mai dormito così bene.

Durante il lavoro taceva volentieri, ma non andava in collera se lo si interrompeva e se si faceva di tutto per fargli perdere del tempo. Chiesi: Don Davide, come state? Don Davide: Bene, grazie. Chiesi: Che cosa supponete che stiano dicendo, in questo momento, De Andreis e Romussi? Don Davide: È difficile indovinarlo. Chiesi: Ve lo dirò io che cosa stanno pensando.

Gli ultimi giorni dei deputati e dei giornalisti al Cellulare. Turati, De Andreis, Romussi, Federici e Valera si sono riveduti, dopo tante noie, con dei baci, degli abbracci e delle strette di mano, nel cellone esagonale B, numero 2, del secondo raggio.

Che nel giorno 7 maggio il De Andreis si recò più volte negli uffici di quel giornale; vi portò, per essere pubblicati, episodii svoltisi a Porta Venezia, esagerandoli e falsandoli; ed ivi intervenne chiamato ad una riunione di amici repubblicani.

Che il De Andreis si trovò a Parma, Piacenza e Pavia, nei giorni in cui si verificarono disordini in quelle citt

De Andreis dalla societ

Alla stazione centrale si fecero prima uscire De Andreis e Romussi. Quando discesero dal predellino della vettura Valera e Federici, gli altri due erano scomparsi. Turati lo si fece partire per Pallanza mezz'ora dopo, in un omnibus piccolo, che lo aspettava nello stesso cortile. Egli si era portato via il materiale per scrivere un libro sul socialismo italiano.

Che verso le ore 15 il De Andreis si trovò sul corso Venezia in un punto ove la via era sbarrata dalla truppa ed ivi, avendo chiesto al tenente dei Reali Carabinieri cav. Petella di farlo passare avanti, questi gli raccomandò d'interporsi per far cessare i disordini, al quale invito il De Andreis rispose: «oramai è tardi, vi è sangue».

Tra gli arrestati c'erano il deputato De Andreis, il direttore dell'Italia del Popolo, l'avvocato Romussi, direttore del Secolo, l'avvocato Federici, Valentini, ex direttore della Sera, Ulisse Cermenati dell'Italia del Popolo e il professore Gilardi del Secolo. Lunedì ho registrato gli onorevoli Turati e Bissolati e la dottora Anna Kuliscioff.

De Andreis invece si toglieva la giacca lui non stava mai che in maniche di camicia la metteva con cura sul letto di Turati, accendeva una sigaretta e ricominciava a mandare a memoria delle declinazioni latine!