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E talor quell'afflitta anima in bella Giace magion, che al volgo ivi stupito Rammemoranza d'alte gioie appella. Allor più d'un fra gl'infimi è colpito Dal sentir ch'è pur cosa egra e mortale Uomo a sorti splendide nodrito. E tra dice: «Ai fortunati oh quale »Stolta invidia portai, se tutti dee »Involver duolo ed esterminio eguale

17 Gli sopravenne a caso una donzella, avolta in pastorale ed umil veste, ma di real presenza e in viso bella, d'alte maniere e accortamente oneste. Tanto è ch'io non ne dissi più novella, ch'a pena riconoscer la dovreste: questa, se non sapete, Angelica era, del gran Can del Catai la figlia altiera.

Solitario ed in mezzo alla frescura D'alte piante, tra verdi prati eretto, Da una profonda fossa è ancor protetto E d'acqua ha ancora una larga cintura. Ma il ponte levatoio è fisso ormai, E aperta sta la sala allegra e vasta Dove non giunge il mugghiar del vento. E ne sembra il castello, allor che i rai Vibran del sol che la torre sovrasta, Gioiel di pietra legato in argento.

Gli risponde AMEDEO: per l'Occidente Erano a pena i vostri affanni intesi; Quando la tomba del gran Dio vivente Peregrinando a visitare io presi. Sciolsi, e per entro il mar l'onda fremente Mi fu seconda, e gli aquilon cortesi, Fin che nei campi dell'Egeo pervenni; Quivi d'alte procelle ira sostenni.

Ben m'accors'io ch'elli era d'alte lode, pero` ch'a me venia <<Resurgi>> e <<Vinci>> come a colui che non intende e ode. Io m'innamorava tanto quinci, che 'nfino a li` non fu alcuna cosa che mi legasse con si` dolci vinci. Forse la mia parola par troppo osa, posponendo il piacer de li occhi belli, ne' quai mirando mio disio ha posa;

134 Aspro concento, orribile armonia d'alte querele, d'ululi e di strida de la misera gente che peria nel fondo per cagion de la sua guida, istranamente concordar s'udia col fiero suon de la fiamma omicida. Non più, Signor, non più di questo canto; ch'io son gi

Venimmo al piè d'un nobile castello, Sette volte cerchiato d'alte mura, Difeso intorno d'un bel fiumicello

Tirava anche i suoi conti sul bel guadagno avuto in quel negozio; e oltre l'ingratitudine dell'Alemanno, gli sommavano l'inimicizia di quel Giuliano, il quale avrebbe potuto trarlo chi sa in che guai, massime se le cose dei giacobini finivano a bene... Questo pensiero gli faceva sudare le tempia; e Marta che lo credette occupato d'alte cose, quando lo vide la seconda volta passare vicino al calesse, senza dire ai bai; forse gli fu più giusta di Anselmo, che gli tirò dietro a campane doppie, come abbiamo visto!

e piu` d'onore ancora assai mi fenno, ch'e' si` mi fecer de la loro schiera, si` ch'io fui sesto tra cotanto senno. Cosi` andammo infino a la lumera, parlando cose che 'l tacere e` bello, si` com'era 'l parlar cola` dov'era. Venimmo al pie` d'un nobile castello, sette volte cerchiato d'alte mura, difeso intorno d'un bel fiumicello.

Tacquesi a tanto; e la reina allora Con sembiante gentil grazie gli rende, E fra nobili detti, onde l'onora, D'alte promesse a caricarlo prende; Ma Sangario col