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Ci sono persone che hanno bisogno di vedere il signor direttore, amici che vanno a trovare Romussi, zuppificatori che vogliono infliggergli certe idee su date questioni, veterani del partito che salgono per stringergli la mano e interessarsi della sua salute o della salute della sua signora, archeologi che seggono sulla scranna che trovano per conversare e buttargli, tra un periodo e l'altro, un monumento storico che è stato scoperto, o che si minaccia di demolire o che stanno illustrando.

Sicché ora, sfolgorante di stonate policromie, e sempre olezzante di grassa cucina, ricetta una sceltissima falange di giovani archeologi, venuti in Roma a raffinare il gusto nativo con lo studio dei libri tedeschi; e dalla vetta solenne del Campidoglio, in bella simmetria col Monumento al Padre della Patria, attesta all'Urbe la gloria di Guglielmo imperatore e del metodo scientifico alemanno.

In seguito a quella piena, Ponte Molle, che assai aveva sofferto, fu restaurato come oggi lo vediamo. Nei primi decennî del secolo videro la luce nuovi scritti sul Tevere, dei quali son degni di memoria quelli degli archeologi romani Carlo Fea, Nibby, Rasi e Piale. Anche la piena del 1843 accadde nei primi giorni di febbraio, le due ultime si verificarono il 10 e il 28 decembre.

Perchè dicevasi Torrespina? Gli archeologi dozzinali parlavano di una famiglia Spina, la quale doveva essere alcun che di simigliante agli Spinola; ma il notaio, uomo di sbardellata dottrina, che andava a cercare ogni etimologia nel latino o nel greco, asseriva doversi ripetere quel nome da Turris poena, fantasticando non so che fermata di Annibale, allorquando discese in Italia.

Quest'è l'etá a cui si riferiscono dagli archeologi presenti que' monumenti piú perfetti dell'arte italo-greca, che s'attribuirono giá agli etrusci piú antichi. E giá accennammo quanti di que' monumenti siensi trovati nelle cittá italiche.

Gli archeologi e gli storici avrebbero potuto dirci con precisione a che cosa avesse servito in origine quel sotterraneo: i secondi se pure lo avessero creduto oggetto degno di occupare le gravi pagine dei loro scritti, ed i primi qualora non avessero preso qualche lucciola per lanterna. E qui (sia detto con buona pace) un romanziere, ricordando L'antiquario commedia dell'immortale Goldoni, e L'antiquario romanzo del celebre Walter Scott, non può trattenersi dal ridere sulle dotte asserzioni di coloro che, al lume dell'intelletto, hanno creduto penetrare con passo sicuro nel buio di centinaia di secoli. Concludo adunque che nulla mi cale di sapere quando il mio sotterraneo sia stato abitato e da chi; come anche nulla mi cale se certi zerbinotti increduli mi forzassero a dimostrar loro il suo sito, ed io non potessi additarlo. Se coloro che son vivi non lo hanno veduto, lo vedranno nel mio romanzo, giacchè per il buon andamento del racconto basta che ci sia stato: e quelli che lo hanno veduto e che non son più, non sanno nulla del mio scritto, il che mi risparmier

Molto mi dispiacque di non poter visitare il paese di Sant'Oreste, appollaiato graziosamente in cima al monte. Gli archeologi pretendono che il famoso tempio di Feronia sorgesse un giorno lassù, e che la citt

Lasciamo ai geometri l’esattezza; per noi basti un poco d’ideale. Vadano gli archeologi ed i conservatori di musei a disturbare le mummie o compulsare i palinsesti: