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Abbiamo riconosciuto come una delle cause essenziali dei mali interni dello stato lo scarso senso del diritto dei francesi. Altrettanto minor comprensione la nazione finora ha mostrato del diritto dei popoli stranieri. Quel po' di senso che ancora ne sopravviveva alle guerre di rapina di Luigi XIV e della Convenzione, andò sommerso nell'ebbrezza delle vittorie dell'impero. Sembra sovente, come se i nostri vicini sentissero in segreto la verit

«Gli scrittori di teologia morale Dice Benedetto XIV, Ist. 75 con unanime giudizio affermano che non commettono peccato alcuno coloro che si danno alla danza.... Ma i S. Padri invece proclamano che le danze nuocono perchè invitano al peccato

Ricasoli non si stanca giammai. Quattro ore di sonno, una fetta di pane al burro ed un bicchier d'acqua, ecco i suoi bisogni. Egli non ha cuore: ma egli ha più di fierezza che Luigi XIV. Ride di raro. È generoso, ma formidabile. I suoi contadini tremano al suo avvicinarsi, e nondimeno egli li ha fatti ricchi e resi felici. Giammai individualit

Egli tese le mani l'una verso il sud dove veniva trascinato Abd-el-Kerim e l'altra verso il nord dove veniva trascinata Fathma. Io al nord ed Elenka al sud, diss'egli. I greci hanno vinto gli arabi. CAPITOLO XIV. La caccia all'almea. L'esercito egiziano era ormai scomparso dietro le colline quando il greco lasciò il campo.

Parlando più sopra del [I[tornese]I], ho fatto vedere come il favore ch'ebbe in Levante ne' secoli XIII e XIV questa moneta introdottavi da' Francesi signori d'Acaja, movesse i Veneziani intorno alla met

Era questo che voleva Luigi XIV? Non so, credo anzi che egli in tutti questi accorgimenti non ci abbia nulla a vedere. Se un architetto gli avesse detto che l'orizzonte, in materia di prospettiva, ha i suoi diritti, avrebbe forse risposto a quell'architetto: «l'horizon c'est moiDiciamo dunque: fu un uomo potente, che seppe volere una bella cosa per appagare il suo fasto, la sua boria di nuovo Sesostri, e ottenne, grazie all'ingegno del Mansart, un'ottava meraviglia, su cui era giusto che stampasse il suo nome, perchè era lui che snocciolava i quattrini. Mi domanderete da che casse li pigliava, se non forse da quelle dello Stato. Ma il gran Luigi vi risponde per me, come ha risposto al Parlamento: «l'Etat c'est moiVedetelo dipinto almeno un centinaio di volte, in tutti i quadri che illustrano i grandi fatti del suo regno. In quelle fredde e vuote composizioni, non è in luce, non è in vista che lui. Volete l'assedio d'una citt

que’ cittadin che poi la rifondarno sovra ’l cener che d’Attila rimase, avrebber fatto lavorare indarno. Io fei gibetto a me de le mie case». Inferno · Canto XIV Poi che la carit

Il dominio della sua poesia sull'arte della pittura durò per tutto il XIV ed il XV secolo, sino a che fiorì la pittura religiosa. Anche Michelangelo, l'ammiratore entusiasta di Dante, si conformò a lui, nello stesso modo come prima di lui vi si era conformato Luca Signorelli nel suo Estremo Giudizio nel Duomo d'Orvieto, che Fra' Angelico aveva cominciato a dipingere.

E cheggioti, per quel che tu piu` brami, se mai calchi la terra di Toscana, che a' miei propinqui tu ben mi rinfami. Tu li vedrai tra quella gente vana che spera in Talamone, e perderagli piu` di speranza ch'a trovar la Diana; ma piu` vi perderanno li ammiragli>>. Purgatorio: Canto XIV

«Oh, questa è a udir cosa nuova», rispuose, «che gran segno è che Dio t’ami; però col priego tuo talor mi giova. E cheggioti, per quel che tu più brami, se mai calchi la terra di Toscana, che a’ miei propinqui tu ben mi rinfami. Tu li vedrai tra quella gente vana che spera in Talamone, e perderagli più di speranza ch’a trovar la Diana; ma più vi perderanno li ammiragli». Purgatorio · Canto XIV