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«Riassumiamoci. La biografia del paziente ci ha rivelato che un intenso desiderio di possessione riportato sovra una donna fu causa della anomalia. L'idealismo! sempre l'idealismo! fomite di ogni follia, di ogni disordine, per non dire di ogni umana scelleratezza. Questo uomo, credendo di amare, ha fatto violenza alle leggi della natura e si è reso impotente. Io vorrei bene, o signori (e qui la parola del medico riprese una intonazione più vibrata), io vorrei bene, se la situazione del malato non esigesse tutte le nostre sollecitudini, sbizzarrirmi alcun poco nella diagnosi di questa vacuit

Nell’opera bella Alessandrina Ravizza non fu, certamente, sola. I migliori fra coloro che io vorrei chiamare «costruttori intellettuali» furono con lei, per innalzare il monumento di coltura popolare del quale Milano va giustamente superba. Anni ed anni di vita intensa, di instancabile attivit

Ho bisogno per certuni piccoli incomodi, dell'aria balsamica delle montagne e vorrei a piccole giornate, raggiungere l'Ospizio dell'Alpe; ove, troverò forse qualche mia amica triestina.

PANIMBOLO. Don Ignazio è di spiriti ardenti: non ará indugiato fin adesso farli intendere che piú non l'accetta per isposa. DON FLAMINIO. L'animo mio teme e spera: spera nel timore e teme nella speranza. Se ben desio Leccardo ché mi porti felici novelle, pur temo qualche sinistro successo: vorrei venisse presto, ché ogni indugio mi potrebbe apportar danno.

A pranzo, faceva bere molto vino spumante a lei e a lui, poi li lasciava soli, con un pretesto qualunque, dicendo magari che doveva partire per un giorno o due: tornava invece d'improvviso dopo un par d'orette, e li trovava seri, composti, accigliati, come sempre, seduti davanti al pianoforte, con l'eterna romanza Vorrei morir sopra il leggìo.

Ma non istette molto a venirne in chiaro, poichè la signora Argellani volgendosi a lui, gli disse: Permettete? Vorrei fare una dimanda a questo fiore, e per farla bisogna che lo guasti. Oh, fate pure; ma che cosa volete chiedergli? Se vivrò. E in che modo? In un modo semplicissimo; per e per no.

Mi cacciai in un vagone polveroso, e quando il treno si mosse, e Cordova apparve ai miei occhi per l'ultima volta, la salutai coi versi del poeta arabo, un po' troppo sensuali, se si vuole, per il gusto d'un europeo; ma, in fin dei conti, adatti all'occasione: «Addio, Cordova! Per vivere sempre fra le tue mura, vorrei far vita più lunga di Noè.

Nessuno ci capisce piú nulla; e appena i filologi si mettono a discutere, i non filologi scappano. Ora io vorrei provare a chiarire un po' le acque, a ridurre il gergo in linguaggio comprensibile, a rendere accessibili a tutte le persone culte alcuni dei piú ardenti dibattiti «filologici» agitati questi ultimi anni in Italia. L'eco ne sar

«Ah, se potessi credere che non è vero, che sono vittima d'una dolorosa allucinazione! Vorrei poterlo credere per me, ed anche per lui, per non disistimare quell'uomo che avevo messo molto in alto, in cima ai miei pensieri!... Non è possibile, è vero? La realt

Ora la tua partita giova a me e ai figli miei: un giorno gli educai sotto le mie fronde, adesso la mia ombra toglie loro il sole:... velenose sono le rugiade, che cascano da me: andiamo; devo benedirli, o no? Vorrei... e non ardisco... No... chè le mie parole potrebbero, prima di scendere sul capo loro, convenirsi in maladizione. Vita acerba, morte miserabile, memoria aborrita.