Vietnam or Thailand ? Vote for the TOP Country of the Week !
Aggiornato: 5 giugno 2025
Ehi, una di quel suggellato, le gridò dietro il fratello. Quella sera era allegro: era arrivato il nipote, e aveva potuto fare la sua sfogatina, il che gli capitava di rado: aveva dimenticato perfino don Castrenze, e la sua cocciutaggine a non volergli vendere que' benedetti due tumoli di terreno senza i quali non poteva proclamare l'unit
Ma figlio mio, proruppe il notaro rosso come un gallo, unendo le palme, chi ti ha detto che que' signori vogliono imporsi, chi ti ha detto che abbiano minacciato! ma.... ma.... ma.... Que' tuoi scartafacci ti han fatto uscir di cervello, e sogni un mondo di sciocchezze, santo Dio!... Poi continuò strascicando le parole: Sala venne da me ieri, mi disse umilmente, e con il massimo rispetto, che ti pregassi a non volergli levare i giardini.
RUFINO. Voi avete el torto, ché le cose belle piacciono a ognuno. CURZIO. Tel concedo, questo. Ma non cognosce lui che quella non è farina da' suoi denti? RUFINO. Anzi, lui si pensa che, per aver quattro letteruzze affumate, che tutte le donne di questa cittá siano obligate a volergli bene. CURZIO. Non ne parliam piú.
Il giovine Ceretti, colto in quel modo alla tagliuola, si diede, come gli consentiva la stretta dell'ignoto, a gridare: Tradimento! tradimento! E mentre gridava, si faceva pavonazzo nel volto: gli occhi pareano volergli schizzare dalle orbite sanguigne, e le braccia gli si dimenavano pazzamente in aria come quelle di un antico telegrafo. Lasciatemi andare! disse allora con voce più supplichevole.
Ora è probabile che il lettore desideri qualche parola d'illustrazione intorno al conte Galeazzo Mandello, il quale, la bella prima volta, ci si manifestò, a volergli usar de' riguardi, per un uomo molto originale. E lo era di fatto.
A questo frammento, va, forse, unito, come dicemmo, l’altro frammento che costituisce la lettera 63ª, nell’epistolario di Giuliano. In essa, l’imperatore, dopo aver fatta ad un certo Teodoro professione d’amicizia e commentata la circostanza di aver avuto il medesimo maestro, probabilmente Massimo, gli dice di volergli affidare un ufficio di molta importanza, nel quale l’opera sua potr
Montoni le raggiunse di lì a poco, e balbettò qualche parola sul dispiacere d'essere stato tanto tempo occupato altrove. La zia ricevè questa scusa coll'aria dispettosa d'una bambina, ed affettò di parlar soltanto a Cavignì, il quale, guardando Montoni ironicamente, parea volergli dire: «Io non abuserò del mio trionfo, e sosterrò la mia gloria con tutta umilt
Voi sapete che il giorno innanzi il padrone di casa di Antonio era caduto giù dalle scale e s'era slogato una gamba; non potendo quindi venire, mandava la serva con una sua lettera in cui, narrando la disgrazia avvenutagli, pregava il signor Pannini a volergli recare a casa la somma in discorso, che glie ne avrebbe fatta una fiorita compitezza. Negli occhi di Gustavo balenò una fiamma di gioia.
S'incontra in Prometeo, che cerca da prima dissuaderlo dall'impresa ch'egli crede inutile e disperata; commosso indi dalle ardite parole di lui, lo prega a volergli narrare la sua storia. L'Eroe si dispone al racconto. CANTO SECONDO Pag. 21 Incomincia la narrazione. La Natura e il Pensiero.
Il magnate, il nobile, il graduato esige certe marche di rispetto dal semplice e dal civile; è dovere che gli si paghino: volergli camminare a fianco è un’ingiuria»³⁰². ³⁰² C. Santacolomba, op. cit., p. 377.
Parola Del Giorno
Altri Alla Ricerca