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Aggiornato: 17 luglio 2025


Diego Colombo da Messina, omicida del 1783, catturato nel 1793, veniva condannato a morte nel 1796. Allorchè gli si fece la grazia di vita, egli era più morto che vivo. Se non fosse stato pel procuratore dei carcerati poveri D. Stefano Tortorici (1788-93) e per D. Antonino Igheras ³⁰⁹, se non ci fosse stata l’opera della nobile Deputazione della Vicaria, che con carit

Sorrise il mozzo Bonito, stringendosi con atto modesto al petto del suo dolce signore. Sorrideva anche il sole alla domestica scena, mandando un raggio più vivo nella povera stanza, che parve per un istante una reggia; e gli occhi dell'Almirante sfolgoravano di gioia. Voi recate la primavera con Voi, mozzo Bonito; diss'egli. Non ho mai visto così bello il sole, dacchè sono arrivato a Segovia.

Lo confortai, e gli dissi che io mi era accorto che egli mi celava qualche cosa, e che mi aveva punto al vivo non gi

Non dei piu` ammirar, se bene stimo, lo tuo salir, se non come d'un rivo se d'alto monte scende giuso ad imo. Maraviglia sarebbe in te se, privo d'impedimento, giu` ti fossi assiso, com'a terra quiete in foco vivo>>. Quinci rivolse inver' lo cielo il viso. Paradiso: Canto II O voi che siete in piccioletta barca, desiderosi d'ascoltar, seguiti dietro al mio legno che cantando varca,

Si calmi, madre Eleuteria: rispose, punta sul vivo, la contessa: tutto sar

Infatti, egli aveva ferito quel padre nel più vivo dell'esser suo, in quella fedelt

Quel «vostri» non era un po' troppo? Maurizio si sentì toccato sul vivo. Che importa? diss'egli, contenendosi ancora. Crede alla santit

«D'altronde da più di due anni, pensava, vivo col duca.... Ah se ei mi ama, come io amai Federico, quanto ha dovuto soffrire della mia indifferenza!... Io l'ho sempre un po' tormentato per verit

Certa volta un cacciatore fu a cacciar, come solea; i suoi cani erano stanchi, e perduto il falco avea. Traversava un nero bosco, quando il giorno tramontò; a una quercia grande grande esso allora si appoggiò. Nell'alzare un tratto gli occhi, vide cosa da ammirar; una bella giovinetta su tra' rami alti posar. Con gli sciolti suoi capelli tutto l'albero fasciava; col fulgor vivo degli occhi tutto il bosco illuminava. Ora dice la donzella (state bene ad ascoltar):

³¹⁰ Pag. 281. Io credo d’aver dimostrato, con la scorta dei documenti, che la persecuzione di Giuliano o non avvenne che nella fantasia degli scrittori che lo combattevano o si ridusse ad atti di difesa, non sempre, è vero, corretti e leali e, forse, talvolta, spinti all’eccesso dallo zelo intempestivo di qualche prefetto. Ma vi ha un atto di Giuliano, un atto autentico che ha sollevata la più ardente indignazione dei Cristiani contemporanei, e che, anche ora, è considerato da molti storici come la prova dell’intolleranza persecutrice dell’apostata imperiale. Quest’atto è la promulgazione della legge per la quale egli intendeva vietare ai maestri cristiani d’insegnare, nelle scuole pubbliche, lettere greche. L’immensa importanza che si è data a quest’atto, che, dopo tutto, non aveva che un carattere amministrativo, mostra come lievi dovessero essere le preoccupazioni per la supposta violenza del nuovo persecutore. Ma, in ogni modo, la mossa di Giuliano è sintomatica di un indirizzo di pensiero e di tendenze che, per la prima volta, si fa vivo nel mondo antico, ed è l’indirizzo che doveva poi metter capo alla censura letteraria. Gi

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