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Aggiornato: 7 giugno 2025
Mi faccia mandare tutto in villa! disse Vittorina, alzandosi e staccandosi dal banco. Ma al più presto, la prego.... Oggi stesso, fra un'ora, rispose il Filippeschi inchinandosi. Vittorina s'avviò, poi si fermò d'un tratto. Lei non sa il mio indirizzo, -osservò con uno sguardo al commesso che la seguiva per accompagnarla fino alla soglia. Non importa, signora! rispose il Filippeschi.
Il Filippeschi ritornò al banco, e mentre gli andava dietro, Celso mormorò a sua moglie: Non si scherza! È un vero gentleman, come non se ne vedono che a Londra, il tuo Baganella!... Ma non è il Baganella! corresse Vittorina. È un nuovo, che fa il commesso per ridere.... Per ridere? esclamò Celso. Non mi dar
Del resto Ariberto sapeva pure che Vittorina Ornavati amava in silenzio Folco Filippeschi; e che Gioconda Filippeschi, superba e sdegnosa, non amava nessuno. Per quest'ultima parte, Ariberto si sforzava a non essere sincero con sè stesso.
E da quel giorno volse tutta la sua attenzione su di lui, ma non vide nulla; Nenni sembrava non avanzare punto nella simpatia e nella dimestichezza con Gioconda; sembrava anche non impensierirsene e non tentare niente per ottener da lei qualche piccolo privilegio, qualche leggero vantaggio sugli altri. Ariberto vide invece che avanzava molto Vittorina verso Folco.
Ho telegrafato a Teodoro, era il portiere. -Sua moglie, la Vittorina, mi far
Nora si fermò nel piccolo salotto vicino allo spogliatoio: mandò via subito la Vittorina, poi prese la mano del Galli, gliela strinse con un atto di supplicazione intensa. Il Galli ebbe un brivido. No.... signora... temette che in quell'ansia, volesse appressare la sua mano alle labbra. Signor Galli!
Io direi che è tempo di tornare a casa, osservò Celso a Vittorina che lo aveva seguito. Approfittiamo di questo istante, perchè tra un'ora la pioggia potrebbe ricominciare.... Vittorina gli si mise al fianco senza rispondere. Il suo pensiero era occupato dall'incontro con Folco Filippeschi e sua moglie.
O Celso, il Baganella sta poco bene! disse Vittorina con voce dolente a suo marito. Chi? rispose Celso Ornavati. Ah, mi dispiace! Speriamo che guarisca....
Lillia è su; aspetta anche lei il suo babbo, rispose la signora. Ora la faccio portare, O Celso, esclamò Vittorina Ornavati, che fino a quel punto non aveva perduto nè un gesto nè una parola della scena. Lascia il tuo stupido libro!... Guarda se non riconosci quel signore? Quale? domandò Celso alzandosi. Ah, il biondo?... Non l'ho mai veduto.... Vittorina fece un gesto di impazienza.
La pioggia riprendeva a cadere a scroscio. Fermo innanzi al pontile, un piroscafo battuto dall'acqua rabbiosa dava idea d'una nave deserta abbandonata sotto la pioggia. Celso, riprese Vittorina, chi sar
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