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Aggiornato: 1 giugno 2025
Le viti erano strappate dagli alberi che dovevano sostenerle; le olive giacevano calpestate; i boschetti di gelsi erano stati tagliati per accenderne il fuoco devastatore de' casali e dei villaggi. Emilia volse gli sguardi, sospirando, a settentrione, sulle Alpi Elvetiche: le loro solitudini severe parevano essere il sicuro asilo degli infelici perseguitati.
Mariangela, una vispa donnina sui sessanta, degna Bauci di quel Filemone, era intanto venuta fuori con due sedie per la signora e per Laurenti; ma egli diede la sua a Luisa, perchè stesse più a suo agio, appoggiando i piedi sulle stecche, e andò comodamente a sedersi sull'erba, di riscontro a lei, presso il primo palo di un anguillare di viti.
Don Diego traballò e provò di alzarsi. Il nodo si restrinse. Poi, come la vittima si accasciava, Gabriele la trascinò presso di Concettella. In questo frattempo, Filippo chiudeva a chiave la porta della camera del vescovo e ribadiva due o tre viti alle imposte della finestra onde non la si potesse aprire. Ritornò quindi vicino a Gabriele.
La posizione di base per eseguire il maneggio dell'armi era quella del fucile collocato sulla spalla sinistra, con la canna in fuori, sostenendo il calcio con la palma della mano sinistra appoggiata al fianco, «sicchè il pollice premeva il calcio e le altre dita lo stringevano per di sotto: il braccio sinistro non doveva essere nè troppo teso nè troppo inarcato, col gomito daccosto alla vita in modo tale che la mammella cadesse tra le due viti della piastrina» .
S. Rosa da Lima batte la testa alle pareti, si sospende a una croce per le mani o a un chiodo del muro pei capelli, pur di non dormire; la beata Coletta dorme sopra sarmenti di viti, cingendosi i fianchi con una corda irta di nodi; il padre Giuseppe Anchieta posa il capo sopra un fascio di spine e non ha altro letto che la nuda terra.
Nelle campagne che a vista d’occhio vanno a perdersi a pie’ dei monti Gallo, Belampo, Billiemi, Caputo, Cuccio, Grifone, Gerbino, Gibilrossa, Solunto, lussureggiano viti ed aranci, olivi e mandorli, agavi ed opunzie.
Molte viti avevano il loro ceppo abbastanza alto perchè si potesse starvi sotto comodamente, onde la frase che s’incontra spesso nella scrittura: essere assiso sotto la sua vite e sotto il suo fico, per significare il godimento di una vita fortunata e tranquilla.
Il suo sguardo si posò sulla casa di lei, che spiccava fra l'altre, col suo piazzale ombrato di viti prosperose; e a mirare quelle mura d'allegra vista, non sembrò vero manco a lui, che lì dentro si fosse annidata la sventura. A quel punto del suo cammino, udì un cavallo che gli veniva dietro di trotto; e tirandosi in sulla proda della via, si fermò per lasciarlo passare.
Rimane a lungo solo, sul limitare della casa e contempla i campi pingui, i lunghi filari di alberi fruttiferi, le viti, maritate ai gelsi, i pioppi altissimi; osserva le messi bionde e mature al taglio; osserva quella terra buona, umile, ubbidiente; la sua madre e la sua nutrice, la quale, lavorata con amore, offre centuplice frutto.
Settembre è il più bel mese dell'anno soggiunse il dottorone, seguendo il corso de' suoi pensieri i poeti dicono l'aprile, ma non è vero. In aprile piove troppo, i campi non hanno spighe, nè gli alberi frutti, le viti sono sfrondate, il sole non scalda, nevica qualche volta! Maggio è un po' meglio; abbiamo le fragole se non altro.
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