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È tempo, d'altra parte, che vi diciamo qualche cosa intorno al cuore della marchesa Ginevra, che fu una delle più notevoli donne della nostra generazione, in quella guisa che è una delle più importanti nel viluppo di questa veridica storia. Gi

Tenendo ancóra una mano alla vetrata che si richiude e reggendo con l’altra un fresco viluppo di vitalbe che le fioriscono il petto fin sotto il mento, ella dal gradino si sporge verso la cameriera che le va incontro con cautela per non fare strepito. La Rondine. Non è l

È grande silenzio, come quando l’angoscia umana sale a poco a poco sino all’altezza del ciglio e trabocca. Di subito ella si volge, con le mani alla gola come per soffocare il singhiozzo che la vince. Non può: rompe in pianto. Nell’allontanarsi fuggendo, ella medesima mette i piedi entro il viluppo e lo sparpaglia e trascina. Rimonta i gradini della terrazza, scompare nella luce dei glicini.

Come ogni vero grand'uomo, Garibaldi è un immenso viluppo di contraddizioni, che la sua anima unificava, ma nel quale gli altri si perdono analizzando. Gli oratori del comizio non vi si smarrivano nemmeno perchè non vi arrivavano.

Ma come, se non ne aveva manco i mezzi?... In quella ecco aprirsi l'uscio e il signor Bernardo Busca, cassiere della banca, presentarsi con fra mano alcuni sacchetti ed un grosso viluppo di biglietti di banca. Ecco le novanta mila lire richiestemi per questa sera. Vuole che le riscontriamo insieme? Oh, non occorre: rispose Gustavo; le deponga costì, ed io glie ne do tosto il discarico.

Adriano riflette qualche poco, poi disse: Vitaliana, io veggo in tutto codesto un viluppo di fatti, di circostanze, di voglie, di non so che, insomma, cui non afferro bene. Egli è impossibile di pigliare una risoluzione istantanea. Bisogna considerare le cose ponderatamente. Il duca è infame e capace di tutto. Ma gli altri non valgono guari meglio. Vi è forse qui dei gonzi e dei gabbatori.

La mia guida mi incorava colla voce a salire; ma l’ascesa, divenuta più erta mi toglieva il respiro; poi venne un soffio di vento a scompigliare, senza diradarlo, l’enorme viluppo grigio che mi avvolgeva; un vento gelato che mi fece correre per il filo della schiena i grossi brividi della febbre e mi lasciai cadere sull’erba sfinito, senza voglie, in preda ad uno smarrimento simile a quello del sonno a lungo sospirato, di cui la coscienza assopita ma non sorda, avverte la venuta e pregusta la dolcezza.

Nessuno mi si faccia severo per questo viluppo d'apostrofi, le quali non sono poi troppe, per chi novellando si trova con uno de' suoi personaggi, in luogo di memorie dolcissime.