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Aggiornato: 12 luglio 2025
Né me non ama; non amando me, non ama quel ch'Io amo, cioè il proximo suo, né si dilecta d'adoperare quel che mi piace: ciò sonno le vere e reali virtú, le quali mi piacciono di vedere in voi, non per mia utilitá, però che a me non potete fare utilitá, però che Io so' colui che so', e veruna cosa è facta senza me, se non el peccato, che non è cavelle, perché priva l'anima di me che so' ogni bene, privandola della grazia.
E però all'autore di essa collezione bastò dí pubblicare e tradurre in toscano i componimenti lirici e buccolici piú segnalati del secolo decimo sesto ed alcuni de' fratelli Argensola; ma non die' luogo nella sua raccolta a veruna poesia di Balbuena, di Jauregui, di Lope, di Góngora, né d'altri egualmente celebri nostri poeti, lasciando cosí la collezione insufficiente in estremo e difettosa».
E non si vorranno actenere a me, che so' vero lume e so' Colui che gli nutrico spiritualmente e corporalmente, e senza me veruna cosa possono avere. E se alcuna volta sonno serviti da la creatura, Io so' Colui che l'ho data la volontá, l'aptitudine, el sapere, el potere a poterlo fare.
Questi nulla rispose al rabuffo del prevosto, e, come sogliono le anime ambasciate, osservò rapidamente gli astanti per indagare su quale di loro potesse far conto in un caso di bisogno: se non altro, qual sentimento proverebbe al conoscere la vera sua situazione; e raccolto lo sguardo, quasi non avesse trovato a riposarlo, raggrinzò la fronte a guisa degli uomini forti, che concentrano i loro patimenti avvisando inutile ed imprudente lo svelarli quando veruna parola non sarebbe bastante a ritrarne la profondit
Nella perseveranzia della virtú, non vollendo el capo a dietro per veruna cosa che sia, né levarsi da l'orazione sancta per veruna cosa che sia: guarda giá che non fusse per obbedienzia o per caritá; altrimenti non debba partirsi da l'orazione. Però che spesse volte, nel tempo ordinato de l'orazione, el dimonio giogne con le molte battaglie e molestie piú che quando si truova fuore de l'orazione.
Ella è l'arme la quale voi ponete nelle mani del dimonio, e drictamente è uno coltello col quale egli vi percuote e con esso v'ucide. Ma se l'uomo non dá questo coltello della volontá sua nelle mani del dimonio, cioè che egli consenta a le temptazioni e molestie sue, giamai non sará offeso di colpa di peccato per veruna temptazione.
Sembra quasi impossibile che non sia dato ottenere risposta veruna da chi poco prima poteva ancora comprendere, amare, soffrire! Ecco forse perchè si fuggono abitualmente, appena la morte gli ha toccati, coloro che furono cari in vita, e che divengono quasi oggetti di terrore. Ma non si può condannare un tal terrore, che in certe persone è davvero invincibile.
E ripigliando Dio le sue parole dicea: Carissima figliuola, tu hai narrato dinanzi da me della misericordia mia, perché Io te la déi a gustare e a vedere nella parola ch'Io ti dissi, dicendo: «Costoro sonno coloro per li quali Io vi prego che mi preghiate». Ma sappi che, senza veruna comparazione, è piú la misericordia mia verso di voi che tu non vedi, però che 'l tuo vedere è imperfecto e finito, e la misericordia mia è perfecta e infinita.
Di vero, in questi tempi a cui bene osserva comparisce la genesi di tre partiti; quello della riforma ormai potente, e per gli acquisti fatti fiducioso ad ottenerli maggiori mandando ogni cosa sottosopra; il secondo partito si compone di mezzani, che sarebbero i nostri moderati, i quali per via di mutue concessioni non pure intendono impedire nuovi danni, ma sì anco assettare i passati; per ultimo il terzo, che si ammannisce a guerra aperta, e disperata non solo per mantenere il presente, ma sì, potendo, riacquistare il perduto. Dapprima prevalsero mezzani però che gli uomini, massime nelle questioni morali, repugnino precipitarsi agli estremi repentini, e zarosi, e perchè il papato sentendosi infermo innanzi di cimentarsi voleva tastare il terreno. Al partito mezzano appuntavasi la congregazione dell'Oratorio dello Amore divino alla quale appartenevano Gaetano da Tiene, Lippomano, Contarini, Sadoleto, Giberti, Caraffa, ed altri parecchi; nelle altre parti d'Italia consentivano con essi Brucioli, Reginaldo Polo, Pietro Bembo, Gregorio Cortese, Luigi Priuli, Marcantonio Flaminio, Giovanni Valdez, Vittoria e Vespasiano Colonna con la sua moglie la bellissima Giulia Gonzaga, l'Occhini, il Carnesecchi, il Morone, fra Antonio da Volterra; insomma per non produrre allo infinito questo catalogo di nomi, veruna citt
E ciò donde deriva? da che lo scrittore, commosso egli stesso o dal dolore o dall'allegria, imprime nella frase uscita allora allora dal suo cuore o dal suo spirito, una parte della disposizione che gli diede la forma. Questa frase ha ricevuto dal suo autore una fisionomia, la quale, simile in tutto alla fisionomia del volto umano, non potrebb'essere attribuita a causa veruna fisica e materiale.
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