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Aggiornato: 20 giugno 2025
S'ei tal sortiva, e se innocente affetto È solo amor fra l'ire torve e crude E i pensier tristi del bel mondo, amore Accolgo or sol. Soave ei più mi versa Per entro il seno il nèttare di vita; Di voti cari ed innocenti in mente Ei mi ragiona: a nuovi voli addestra L'accesa fantasia, e finchè il gelo Dell'et
«Cerco diffondere, per tutte le vie possibili, la mia credenza. Incontro ostacoli gravi, ma non mi sconforto. Da parecchi anni ho rinunziato a quanto versa un'ombra, non foss'altro, di felicit
Tutto di sangue il vede molle e tinto, e che ne versa tanto in su l'arena, che gli par ch'abbia tosto a restar vinto: debole è sì, che si sostiene a pena. Fa per levarsi Olivier molte prove, né da dosso il destrier però si muove.
45 Se mi domanda alcun chi costui sia, che versa sopra il rio lacrime tante, io dirò ch'egli è il re di Circassia, quel d'amor travagliato Sacripante; io dirò ancor, che di sua pena ria sia prima e sola causa essere amante, è pur un degli amanti di costei: e ben riconosciuto fu da lei.
Lagrime versa quei di pentimento, E scorge di perdon raggio felice Entro al cor ricevendo il Sacramento: E a sè d'intorno mira e benedice La carit
E la dilettazione, la quale questa bestia ha del sangue del becco, assai chiaro dimostra l'appetito che ciascuna delle parti di quegli, che a questa turpitudine si congiungono, hanno del fine di quello disonesto atto; nel quale il sangue de' miseri dannosamente tante volte, quante per altro che per generare si versa, non meno biasimevolmente, che se in una fetida sentina si gittasse, si perde.
Si versa nella buretta l'urina. Aprendo il rubinetto di vetro si fa cadere l'urina in una nota quantit
In nessun luogo mai la luna versa una così tenera e molle cenere violetta, per ammorbidire la lava ossificata delle case nere aggrappate ai miei fianchi. In nessun luogo mai la luna ha così commoventi inondazioni d'estasi o di luce sulle incisioni dei sentieri fatte dal mio fuoco chirurgo.
Un poeta a considerare quel pianto sotto quelle ciglia irsute scendere per un viso adusto e di dure sembianze, quale era quello di Ghino, avrebbe súbito trascorso col pensiero ai versi di Omero, nei quali egli paragona il pianto di Agamennone «.......... a cupo fonte, Che tenebrosi da scoscesa rupe Versa i suoi rivi........... ¹» ¹ Iliade, Libro 9.
S'entra in piazza Colonna: un altro grido di maraviglia s'alza dalle file. La moltitudine si versa nella piazza da tutte le parti, centinaia di bandiere sventolano, l'entusiasm divampa: non v'è parola umana che valga ad esprimerlo. I soldati sono commossi fino a piangerne.
Parola Del Giorno
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