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Aggiornato: 13 giugno 2025
Siccome nella povera gente il dolore della perdita si fa sentire più acuto assai che la speranza del guadagno, io non saprei ridire quali, e quante suonassero le lamentazioni della Verdiana vedendo la tonaca lacerata, e le altre cose più riposte sotto in pessimo arnese, fatte manifeste in virtù dello strappo della tonaca: molto più che dal volto nuvoloso del curato le pareva potere argomentare, che il viaggio fosse riuscito indarno.
E' non hanno mica torto a tenerseli stretti coloro che li possiedono. Date retta, Verdiana, questi sono cento ducati; ma non bastano a gran pezza per la canonica, per le masserizie di casa, e per la chiesa... Pazienza! Rifacciamoci intanto dalla chiesa; alle altre cose il buon Gesù provveder
Sol l'Asino gentil, l'Asino fino Lodar si debbe, e mi par che sia quello Da scriverne in volgar, greco, e latino. GAB. SIMEONI, Cap. dell'Asino. E Verdiana si era fatta venti volte alla finestra; altrettante si era posta ad annoverare i passi, che secondo i suoi calcoli la canonica distava da Roma.
Un giorno il curato, dopo cena, levò la mano, secondo il suo costume quando voleva annunziare qualche solenne novella. Verdiana incrociò le mani sul petto per udirlo più raccolta. Giannicchio si rimase a mezza stanza con un piatto in mano che riportava in cucina, tenendo il corpo rivolto verso la porta e il capo indietro verso il curato per non perdere le sue parole.
Dirò... Verdiana ed io abbiamo fatto le mille volte il conto; ella su le fodere del lunario, io sopra i margini del breviario, e non ci siamo messi mai d'accordo; ch'ella dice più, ed io meno: ma io crederei che con un dugento di ducati ci si potrebbe incastrare. Dugento ducati! Misericordia! ma che sono eglino diventati prugnòli?
Faceva Ipalca il grugno di bertuccia e rannicchiava il collo nelle spalle, co' detti di Marfisa si coruccia, di Giosafat rammemora la valle. Un riso alla bizzarra fuori smuccia, dicendo: Vatti appiatta nelle stalle. Come concordi, beata Verdiana, la santitá col farmi la ruffiana? Oh, Maria del rosario! rispondeva Ipalca io tutto fo per un buon fine.
Ma ieri non aveva ad essere così... Non ci pensiamo più, via. Il Signore ha perdonato, e voi volete conservare amarezza? Verdiana, sareste meno misericordiosa del Signore? Me ne guardi Maria Santissima!
Ma Grecia non è paese di Turchi? Verdiana non m'interrompete... In cotesti tempi non si conoscevano Turchi... non sapete che io parlo di quando Virginio ammazzò la sua figliuola honestatis causa? I Greci pertanto come somministrarono ai progenitori nostri notizia delle ottime leggi, così dettero a noi esempio umanissimo del modo da praticarsi verso il nostro antico compagno Marco.
Verdiana destatasi allo strepito, incominciò a strillare dalla stanza accanto: Reverendo, reverendo. Trista moneta è quella che disturba i sonni, e Dio le mandi il mal giorno, e il male anno: quando eravate più povero riposavate fino a giorno; adesso non dormite, nè lasciate dormire.
Donna, voi avete parlato una savia parola. Però, e notatelo bene, Verdiana, qui dentro non ci ha a vedere il demonio. Queste orme polverose per la casa, la finestra che d
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