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Eccellenza, disse Fabio con voce tremante, io vengo a compiere di fronte a lei una missione delicata. La principessa è gelosa, gelosissima e mi ha invitato ad accompagnarla alla inaugurazione del teatro. Spero che lei si sar

«Ben pensato; sclamò la signora, credendo che a un tratto egli si fosse messo il passato dietro le spalle, disposto a non più pensarvi: mi vuoi? vengo anch'io...» «Il caldo è troppo: rispose Giuliano ed io sento una smania di camminare, una smania di correre tutte le montagne che abbiamo intorno

Io a lei me ne vo; voi in ordin vi mettete. LIDIO femina. Va' e torna, ché in punto ci troverrai. FANNIO. Lidio, avíati. Io, or or, drieto a te ne vengo. Ruffo, duo parole. RUFFO. Che c'è? FANNIO. Io ti dirò un secreto tanto a proposito di questa cosa quanto tu mai immaginar non potresti. Ma guarda che tu non lo dica, poi. RUFFO. Non mi lassi avere Dio cosa che io brami, se io ne parlerò giá mai.

E con tali pensieri passò un'altra settimana, poi un bel giorno, mentre era nello studio a scrivere, gli fu annunciata la visita di Marco Baldi. Andrea si alzò vivamente, interrompendo il lavoro, e diè ordine al cameriere di condurre il Baldi nel salotto. Ditegli di accomodarsi: vengo subito.

Vicenze', io vengo con te, mormorò la sorellina. , , disse Vicenzella, impazientita, rimettendosi i soldi in saccoccia. Ma un giovanotto tutto agghindato si fermò innanzi a Vicenzella. La grazia vostra, disse lui, toccandosi il cappello alla sgherra. Padrone mio, Pascalì. Vi debbo fare un'imbasciata. Vi manda Ciccillo?

«Scusarla! saltò su a dire il legale che mi fa celia? Io sono qui tutto orecchi, non ha che a comandarmi, sono cosa sua io, la mia professione, la mia casa, la mia famiglia..... e parla di scuse? «Ebbene disse la signora pigliando animo vengo a chiedere la sua Bianca pel mio figliuolo....

In tutto lo sfarzo voluto del costume de' tempi, della sua condizione e dal momento, esso se ne stava seduto innanzi ad una tavola colle testa fra le mani. Siamo a tempo? gli domandò il Morone prima ch'esso si accorgesse della di lui presenza. Manfredo balzò in piedi, e accostatosi al Morone. Venite da lei? gli chiese. Vengo da lei, sta dunque di buon animo; ora sa tutto ed è rassegnata.

Questo soliloquio venne interrotto da un lieve rumor di passi, ed avendo Bianca domandato chi fosse, udì rispondersi: «Son io, Dorotea, che vengo a chiudere le finestreIl tuono di voce però col quale pronunziò queste parole sorprese alquanto Bianca. «Mi sembrate spaventatale disse; «chi vi ha fatto paura?

MENANDREI. Ella è entrata al numero 46 di via delle Cornacchie, la casa con due uscite; ci vorrebbe adesso un altro che facesse la guardia dal vicolo del Pozzetto. BAGHER. Vengo io: lascia fare a me. Stanno freschi! ci vuol altro, per dar la caccia alle donne. SALISCENDI. Lasciate fare al capitano: egli se n'intende assai.

Sai? proseguì mastro Bernardo, rispondendo ad una domanda che Gilda gli avea fatta cogli occhi. C'è del nuovo. Notizie gravi! Non tremare. Uomo avvisato, mezzo salvato; ed io vengo a salvare il magnifico signor marchese.