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Aggiornato: 18 giugno 2025


Alla morte di Stefano, il conte di Tuscolo briga pel vescovo di Velletri, uomo bestiale e caparbio e delle sacerdotali discipline ignorantissimo, e lo fa ungere col nome di Benedetto X. Ma Ildebrando si reca tosto in Germania, e l'imperatore Enrico, a consiglio di lui, sceglie Niccolò II.

I monti Volsci. La grande catena dei Volsci ha principio nel territorio romano presso Velletri che giace sulle loro pendici, e si stende, in una linea di belle alture in parte coperte da boschi, fino oltre il confine napoletano, venendo a declinare verso Capua.

Se il generale Orsini, succeduto a Nicotera, fosse salito da Frosinone e Velletri, se Acerbi fosse sceso dalla eterna Viterbo, e se i colonnelli Paggi e Pianciani fossero calati giù al tuono del cannone da Palombara e Tivoli, serrando alle spalle e ai fianchi i protettori del Vaticano, il generale Failly avrebbe egli potuto decantare le meraviglie dei chassepots?

«La divisione che seguita la strada di Terracina non deve impegnarsi con forze superiori, e deve ripiegarsi sopra noi in caso di urgenza; ciò che potrò, farò anche traverso le montagne, non impedito dal peso dell'artiglieria. Velletri, 20 maggio 1849. G. Garibaldi

Il primo effetto dell'arrivo del Lesseps fu la tregua di trenta giorni: tregua che slealmente venne anticipatamente rotta dal Generale francese; ma che ad ogni modo giovò al governo della Repubblica romana, per finirla almeno coll'esercito borbonico. =Spedizione contro l'Esercito Borbonico Velletri.= L'esercito romano tra il e il 16 di maggio s'era venuto via via ingrossando.

Formato così il piano e l'ordine di marcia, uscirono la sera del 16 da porta S. Giovanni; marciarono per via Labicana; arrivarono alla mattina del 17 a Zagarolo, dove soggiornarono; ripartirono il giorno appresso per Valmontone, dove il grosso e la riserva si accampò, mentre l'avanguardia si spinse fino a Montefortino, forte posizione a cavaliere delle due vie che da Valmontone conducono l'una a Velletri, l'altra a Terracina; che è quanto dire, sulla fronte e sul fianco dell'esercito Napoletano.

Questo però non era rimasto immobile come il Roselli nel silenzio del suo studio aveva calcolato; ma appena avuto sentore dell'avanzarsi dei Romani, aveva frettolosamente abbandonato la linea dei Colli Latini, e s'era da tutte le parti ripiegato su Velletri. Era una notizia importantissima: il piano di campagna del generale Roselli poteva dirsi fallito prima che tentato: occorreva farne un altro, ma suprema necessit

I Francesi stavano, quando il nostro piccolo esercito mosse alla volta di Velletri, appiè delle mura. V'era armistizio, ma a tempo indeterminato; ed io sapeva che Oudinot era tale da romperlo e ordinare l'assalto, qualunque volta ei vedesse l'occasione propizia a impadronirsi di Roma. Togliendo a Roma ogni difesa di milizia regolare, io avventurava dunque i fati della citt

A Velletri l'esercito borbonico fu una seconda volta snidato dai Repubblicani, ed il re in persona lo comandava allora.

Lo Stato della Chiesa era stato ripartito in zone militari: Viterbo, Civitavecchia, Tivoli, la Sabina, e Campagna e Marittima (Velletri e Frosinone). Queste formavano insieme una mezza divisione sotto il comando del generale De Courten; l'altra mezza divisione, un duemila uomini, risiedeva a Roma, sotto il generale Zappi. Nelle citt

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