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Aggiornato: 18 giugno 2025


Velletri è citt

Eppure dove sognare una vita più attraente di quella che si trascorre percorrendo le montagne della Sabina, i monti Ernici e Volsci? Dove è dato ritemprare il proprio spirito come in seno a questa sana e primitiva natura? Lasciai Cori per recarmi a cavallo a Velletri e, come feci a Ninfa, mi promisi di tornarvi per vivere qualche tempo in mezzo a questa classica pace. Idilli delle spiagge romane.

«Sotto il buono Augusto», cioè Ottaviano Cesare, il quale, essendo per nazione della gente Ottavia, anticamente cittadina di Velletri, d'Ottavio padre e di Giulia, sirocchia di Giulio Cesare, nacque; il quale poi Giulio Cesare s'adottò in figliuolo e per testamento gli lasciò questo nome di Cesare.

Dei ragazzi di cui parla il Garibaldi così mi occorre scritto nelle note fornitemi dal Generale Sacchi: «erano giovanetti di 16 anni o meno, che componevano insieme una compagnia comandata dal Capitano Airoldi bergamasco, e formavano parte del mio corpo: qui a Velletri si distinse per prova di stupendo coraggio assaltando i nemici alla baionetta, e molti di essi facendo prigionieri, i quali poi strana figura facevano di , tratti in mezzo a cotesti fanciulli; a Velletri solo ma nello assedio di Roma, e nella ritirata a San Marino sempre comparve indomita di coraggio, e pagò largo, ahimè! troppo largo tributo di sangue alla Patria

Orazio aveva servito con onore la Repubblica romana. Ancora inerbe, egli fu tra i primi che nel glorioso 30 d'aprile caricarono e fugarono gli stranieri invasori. A Palestrina riportò onorevole ferita di palla alla fronte. A Velletri, dopo aver freddato un ufficiale di cavalleria napoletano col suo archibugio, lo spogliò delle armi e le portò in trionfo a Roma.

Per questa guisa l'astuto condottiero illudeva il nemico il quale stimò dai rapporti delle sue spie, che pigliando egli per la via Flaminia andasse ad assaltare i Francesi a Palo onde di un tratto si scopriva di subito minaccioso sul fianco destro di lui accampato intorno a Velletri; e per ultimo marciando di notte confortato dalla ombra, e dalla frescura aveva potuto camminare per bene ventiquattro miglia in nove ore.

Nulla di tutto ciò si fece, si richiamarono in Roma una divisione esistente in Bologna, l'esercito vittorioso a Velletri, il distaccamento gi

Il colonnello Marrocchetti dopo d'aver ordinato ai Legionari di coricarsi, e lasciar avanzare il nemico senza far un tiro, quando questo giunse a breve distanza, ordinò la carica, e come leoni sulla preda, si precipitarono i Repubblicani sui Borbonici, e si portarono a bajonettate sino dentro Velletri.

La prima fu quella di vuotar Roma d'ogni milizia per inviarle tutte contro l'esercito Napoletano accampato in Velletri e dintorni; la seconda, quella di convertire, verso la fine dell'assedio, la difesa regolare in una giornata campale.

Ora nulla più impediva che, dove queste si ritiravano, le schiere garibaldine avanzassero; che, il 28, Nicotera occupasse Frosinone e, il giorno seguente, Velletri; che Acerbi rientrasse in Viterbo; che Antinori, Pianciani e Orsini entrassero in Palestrina, Subiaco e Tivoli, dove si costituivano dei governi provvisori.

Parola Del Giorno

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