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Aggiornato: 25 giugno 2025


Non pensare più a ciò, fanciulla diletta. Io l'ho obliato. Ove tu sei. Dio è, ed io non veggo neppure la mano della morte. Che m'importa di essi oggimai? Che mi pugnalino, che mi avvelenino, che mi strangolino.... cosa è codesto? che mi fa ciò, se io ti ho sentito nelle mie braccia come ti sento ora, se io ho baciato i tuoi occhi, le tue guance, le tue labbra? Morirei mio Dio! ma e' sar

Io desideravo che tu satisfacessi a la promessa la quale facesti a me; e tu desti molto piú, dando quello che io non sapevo adomandare. Unde io cognosco veramente in veritá che 'l cuore dell'uomo non sa tanto adimandare desiderare quanto tu piú dái; e cosí veggo che tu se' colui che se', infinito e etterno Bene, e noi siamo coloro che non siamo.

Io posso dirvelo, ma vi veggo così afflitta, che non so come cominciare. Son parata a tutto, amicoripetè Emilia con voce ferma ed imponente, «e preferisco la più terribile certezza a questo dubbio crudele. Se è così, vi dirò tutto. Gi

Un ritornello senza fiore: M'affaccio alla finestra, e vedo mare. Tutte le barche le vedo venire Quella dell'amor mio non vuol tornare. Quest'ultimo pittoresco stornello, come dicono i Toscani, si trova anche nella raccolta di canti popolari toscani del Tigri, ma con una infelice variante: veggo 'l mare, invece che vedo mare.

Duo Ieronimi veggo, l'uno è quello di Veritade, e l'altro il Cittadino. Veggo il Mainardo, veggo il Leoniceno, il Pannizzato, e Celio e il Teocreno.

Veggo le donne e gli uomini di questa mia ritornata ognun parer contento. Dunque, a finir la breve via che resta, non sia più indugio, or ch'ho propizio il vento; e torniamo a Melissa, e con che aita salvò, diciamo, al buon Ruggier la vita.

Ma il vecchio Torresani riprese ben tosto la sua calma, e fingendo di non aver compreso la minaccia del suo interlocutore: Bigino! gli disse poichè ti veggo ben disposto a secondare l'autorit

Ma starai a vedere che, pian piano, gli cavarò di bocca ogni cosa. MALFATTO. Son stracco. Io non posso piú caminare. CURZIO. Camina, camina, ché giá semo arrivati. MALFATTO. ! arrivati! E dove è la casa, che non la veggo? CURZIO. Eccola qui. Bussa un poco. MALFATTO. Tic, toc. Non ci è nessuno? TRAPPOLINO. Chi è ? MALFATTO. È questo compagno.

"Ebbene dica quel che intende," disse la Lepre-marzolina. "Ecco," riprese Alice, in fretta; "almeno almeno intendo quel che dico e ciò vale lo stesso, capite." "Niente affatto lo stesso!" disse il Cappellaio. Sarebbe come dire, "'Veggo quel che mangio' è lo stesso di 'Mangio quel che veggo?" "Sarebbe come dire," soggiunse la Lepre-marzolina.

Veggo che la rosa tanto è bella quanto assomiglia alle vostre gote, e i gigli s'insuperbiscono della loro candidezza, perché pompeggiano nelle vostre carni; i giacinti tanto son riguardevoli quanto rappresentano la sembianza degli occhi vostri, e le perle delle marine conche tanto han di preggio quanto rassembrano i vostri denti; l'odori de' gelsomini tanto son grati quanto rassomigliano al vostro fiato.

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