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Aggiornato: 27 giugno 2025


Ricordate? è nato lo stesso giorno del figlio di Misa Margoton. Misa Margoton, che serviva d'indice cronologico ai terrazzani di San Giorgio, era una nizzarda, andata giovanissima lassù, a fare la ciambellaia. Erano famose per tutta la Vaussana la ciambelle di Misa Margoton, e facevano furori a tutte le fiere, a tutte le sagre dei dintorni.

Il cappuccino venne ancora in ballo, quando furono al Castèu, nel salotto della contessa Albertina. La signorina di Vaussana aveva gi

Gisella andò a vedere il figliuoletto di Biancolina, ma dopo aver pranzato, senza pericolo d'imbattersi nel signor di Vaussana. Maurizio la vide ritornare alla Balma, mezz'ora dopo ch'egli era giunto lassù. Rimase male, vedendo che Gisella aveva cercato di evitare la sua compagnia.

Rizio per lei, Maurizio per quell'altro, il signor di Vaussana era diventato l'amico necessario, il consigliere intimo, l'aiutante discreto di tutt'e due. , certamente, di tutt'e due, senza che ci fosse modo o ragione di adombrarsene. Il generale, strano uomo e piuttosto disuguale d'umore, trattava sempre la moglie come una bambina. A certi momenti, Maurizio poteva figurarsi che quella divina creatura, posta tra lui e quell'uomo dal cieco destino, fosse per quell'uomo una nipote soltanto. E che discorsi curiosi gli toccava di sentire! discorsi che lo facevano fremere, tremare, impallidire, sudar freddo. Un giorno dovevano mettersi tutti e tre in viaggio, fare una corsa (una punta, diceva il generale) fino a Ventimiglia. Il tempo era bellissimo; si andava in vettura scoperta, come ad una passeggiata. La carrozza era gi

La sera, in conversazione, si parlò del predicatore; e il signor di Vaussana domandò al generale che opinione se ne fosse formata. Non me ne parlate; rispose egli, facendo una spallucciata delle solite. È uno sciocco. Parole, parole, parole! E neanche armato come dovrebbe, per sostenere la sua tesi spallata! Non sa citare che autori di cinquant'anni fa. Lo avete sentito?

Era adorabile, mandandolo via a quel modo. Maurizio trovò per l'appunto il modo di far più breve la visita, portando via il generale, col pretesto di una piccola passeggiata in paese. La contessa fu sola, come voleva, per leggere il passio del signor di Vaussana. Ed eccolo qua, come ella lo lesse, incominciando dal titolo: «Dal dubbio alla fede». Dal dubbio alla fede.

La contessa Gisella, a cui Maurizio di Vaussana fu presentato quel giorno, era una bellissima creatura di ventuno in ventidue anni, bionda e rosea come abbiamo gi

Comunque fosse di ciò, e per tempo cattivo che volesse fare, il signor di Vaussana non andava mai alla Balma se non per la strada del bosco. E la mattina di quella domenica, un po' prima dell'usato, egli rifaceva la strada consueta, per portare al generale un fascicolo della Rivista marittima, di cui gli aveva parlato la sera innanzi, accennando a certi esperimenti di artiglieria navale.

Ma voi tirate senza puntare, e l'errore non è più possibile. Chi ve lo dice, signor di Vaussana? Ricominciamo, allora. No. No, voi dite? perchè? Comandante Dutolet, voi mi mancate di parola.

Morto quello, non aveva potuto lasciar solo e vuoto il vecchio palazzo, dove cinque generazioni di Sospelli di Vaussana erano passate, e dove era naturale che ella restasse per custodire il posto alla settima, se mai il fratello Maurizio si risolvesse di continuare la stirpe.

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