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A dirigere l'impresa Depretis con servile cinismo aveva chiamato il conte di Robilant, soldato mutilato e diplomatico peggio che impotente, il quale, ambasciatore a Vienna, aveva procurato al Re lo sfregio di visitare come un vassallo, al quale non si rendono le visite, l'imperatore d'Austria.

Ogni uomo può immaginare agevolmente a che menassero di siffatta ragione premesse; tuttavia ne riporterò qualcheduna. Salomone re di Ungheria cacciato dal regno si raccomanda al suo cognato re Enrico di Alemagna profferendosegli vassallo se lo rintegra nel regno; di ciò inalberando Gregorio manda a Salomone: il tuo regno è mio, chè gli antichi re lo donavano a san Pietro. Di più lo imperatore Enrico il nero, dopo avere acquistato cotesto regno, offerse alla tomba del principe degli Apostoli, una lancia, ed una corona, quindi è chiaro ch'ei glielo volle donare: i regni devono mantenersi liberi da ogni signoria straniera per assoggettarsi unicamente alla Santa Sede. Un barone vocato Vezelino recando molestie al re di Dalmazia, il Papa lo ammonisce, che cessi, però che cotesto re ci sia posto per autorit

O conte, disse per il primo Oldrado: mi accorgo che la cerimonia poco soddisfa il vostro amor proprio. E l'altro: Messere neppure è da scudiero la insidia. Voi sbagliate: non sono armato e mi dichiaro vassallo vostro. Consento con questa risoluzione Adalberto richiamò tutto il suo odio; E Oldrado: Ed io consento.

bene, ser legato, vengo tosto. Però in avvenire non prendete sbaglio sulle parole. Io non ricevo comandi da chicchessia, fuori dell'imperatore, ed a Guiscardo sono alleato non vassallo. Vi dimando perdono allora, messer barone, se profferii motto che mal vi tornasse gradito.

«La salute del mio Re dunque richiede ch'io non vi lasci andare....» «No, Cavaliere; voi mi fareste villania, giovereste al Re; lasciatemi libero, chè ogni passo, ogni pensiero miei, sono per la preservazione della Casa di Manfredi.» «Noi perdiamo un valente compagno, il Re un leale vassallo....»

Anche il conte Ugo era muto, sebbene non partecipasse alle ubbìe del suo fidato vassallo e non vedesse nell’ospite di Roccam

Muoio con non altro cordoglio, che le sventure mai provocate, accumulate su di me da questi Normanni ladroni, non saranno pagate da alcuno; muoio, non rimpiangendo altri, non considerando altri fra le creature di Dio che questo povero cane, il quale mi ha guidato nelle tenebre, mi ha riscaldato col fiato nelle gelide notti, ha meco diviso la crosta che con noi partì il povero vassallo.

.... E v'hanno tirato su, proseguiva mastro Bernardo, montando in furore, vi hanno rimpannucciato, messo all'onore del mondo, perchè vi crescesse la superbia fino al punto di.... Ma vedete un po' l'ambizione! Credersi degno di sposare la figlia del marchese!... Un vassallo!... un servitore! Andate l

E resistente ancora Pavia, Carlomagno s'avviava per la pasqua del 774 a Roma; dove intanto papa Adriano stava accettando dedizioni di cittá italiane, e di longobardi che correvano a farsi tosare a modo romano, e perfino d'un duca di Spoleto che gli si faceva vassallo.

Tu fedel servitore della casa, tu valoroso cavaliere, tu messaggiero accorto e sicuro, tu anima d'ogni più malagevole impresa, che non dovevi riprometterti, in ricompensa dell'opere tue? Ma no; tu eri e resti un vassallo e la donna che desideri, che credi di aver meritato, te la ruba il primo venuto, perchè gli è nobile e signor di castella. Ah, tu sai?....