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vogliamo dimenticare, giacchè ci troviamo in questa regione, un'importante luogo degno di visita, situato fra Rieti e Antrodoco, a 5 km. ½ da Cittaducale, a 14½ da Rieti e quasi 8 da Antrodoco, vogliamo dire l'antica Cutilia ed il suo lago, ove Varrone pose l'umbilico o il centro d'Italia.

Seguirono nell'ultimo secolo, e i piú negli ultimi anni della repubblica, Lucrezio, Catullo ed altri poeti; Varrone, Sallustio, Cesare ed altri storici e prosatori vari; e principalmente, com'era naturale in quel governo libero, in quelle contese di libertá e di parti, molti uomini di Stato, giureconsulti ed oratori, gli Scevola, i Bruti, i Rufi, Ortensio, Cicerone; oltre poi tutti i grandi capi di parte, che nominammo dai Gracchi fino ad Augusto, i quali non poterono certo diventare tali, se non colla persuasione prima che coll'armi; colla persuasione, che sovente non è retorica, talora non filosofia ragione giustizia, ma sempre si deve dire «eloquenza». Degno, e forse importante, è poi ad osservarsi, che mentre fiorivano tuttavia i piú e migliori di questi, giá erano nati ed educati Tito Livio, Cornelio Nipote, Orazio, Virgilio, Ovidio e tutti insomma gli aurei del secolo detto «aureo» al cader della repubblica.

MASTICA. Che m'importa alfangia o armangia! vi domando s'è cosa da mangiare. TRASILOGO.... È una scimitarra che tolsi al capitan don Juan Manrich Caravaschal cara de Pamplona.... MASTICA. Gran scimitarra dovea esser questa che ci ponevano la mano tante persone! TRASILOGO. Che tante persone? MASTICA. Questi «tric», «varric», «varra», «varrone» che avete detto.

Quanto ai monti Gúrguri, Varrone parlando dell'antica trasmigrazione dei bestiami dai pascoli di Puglia nell'inverno, a quelli dei monti nell'estate, dice che dalle amene pianure Reatine di qua e di l

FR. Così come io non dubito che ve ne siano di molte finte, ed anco tutte (se ti piace), così tengo che elle non siano finte di non niente. Imperocchè appresso di Varrone parimente e di Diomede si trovano scritte le trasformazioni di Circe in uccelli, in bestie, ed in lupi arcadici. Il nostro Agostino non stimò che tale occasione sia presa da niente, narrando nell'ottavo e nel decimo libro della Citt

E poi la libertá del dire, il non esservi il fatto nemmeno l'idea delle censure moderne, fece scrivere nella nuova lingua di ogni cosa che si sapesse scrivere; e perciò primamente d'amore, che è forse il piú facile, ed è certo il piú piacevole degli argomenti a chi scrive o legge; e poi di storia patria, che è il piú necessario in ogni paese libero; e poi di ogni cosa, in quel modo enciclopedico che da Esiodo a Varrone, a Brunetto Latini e a Montaigne od anche a Bacone e Leibnizio, suol essere de' primi saggi che si facciano in qualunque letteratura incipiente, quasi a rassegna di ciò che si sa per indi progredire.

A Garibaldi era noto l'evento per minuto, dal rapporto del comandante Nullo; ma volle con pensiero gentile promuovere l'occasione di manifestarcisi contento di noi, benchè battuti, come se gli ci fossimo ripresentati vincitori. Così il Senato Romano, io osservai sorridendo, andò incontro a Varrone disfatto a Canne.