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Ed anco allora, chi sa, forse i Greci non la perdonarono a Diomede, se non perchè guadagnava nel cambio; poichè le armi del Greco erano di rame, e quelle del Troiano erano d'oro.

Quello che merita andare osservato si è, che tutte le generazioni si accordarono nel diletto di tracannare del vino, cosa che fa meno il suo elogio quanto quello degli uomini, i quali hanno sempre amato di stolti diventare ubriachi, e viceversa per omnia sæcula sæculorum. ¹ Ulisse e Diomede sono gli eroi omerici che fanno mostra di tanto appetito nel 9 e 10 dell'Iliade.

E allora il Giuliani avrebbe fatto volentieri come Glauco e Diomede, nel più fitto della pugna tra Greci e Troiani; avrebbe barattato le armi col suo avversario, e giurato di non alzare più il braccio contro di lui. Bei voti, buoni pei tempi eroici! Chi così fa di presente, ha nota di fiacchezza imperdonabile tra' suoi.

Vero è che, potendo il valore dell'uno e l'altro metallo equipararsi anche ad altre cose, del valore delle quali egli è misura; come Diomede e Glauco, i quali, come dicemmo, barattarono l'armature, valutando quella d'uno, ch'era piú ordinaria, 9 buoi, e l'altra, ch'era d'oro, dice Omero che valeva 100 buoi: in questo caso il numero de' buoi ebbe luogo di moneta in quel contratto, come quello che fu misura del comune valor delle cose contrattate.

Perchè della morte d'Ulisse nel mondo mai come di Diomede certezza non s'ebbe però qui di lui di ciò così si risponde, cominciandosi dal suo dipartire da Circe, la quale, secondo le poetiche favole, fu una donna figliuola del Sole, che, dimorando in alcuna montagna di Calavra, sopra una terra nominata Gaeta, co' suoi beveraggi, bestie gli uomeni faceva diventare; si che tornando alcuna volta il detto Ulisse di Grecia con sua compagnia nella detta montagna pervenne, nella quale molta di sua gente così abbeverata rimase, di che egli essendosi guardato ed essendone istato da lei più volte richiesto, finalmente con alquanti compagni da lei partendosi, così cercando il mare e la terra con loro procedette, come nel presente testo apertamente si conta.

Spiò, volgendo in petto alti pensieri De l'altiere battaglie al suono inteso Ove, mirabil preda i gran destrieri Tolse Diomede e diè la morte a Beso; Ove di Licia tra' miglior guerrieri In terra Sarpedon giacque disteso, E dove da Nettun si fece audace Scampo de' Greci il Telamonio Aiace.

Rispuose a me: <<La` dentro si martira Ulisse e Diomede, e cosi` insieme a la vendetta vanno come a l'ira; e dentro da la lor fiamma si geme l'agguato del caval che fe' la porta onde usci` de' Romani il gentil seme. Piangevisi entro l'arte per che, morta, Deidamia ancor si duol d'Achille, e del Palladio pena vi si porta>>.

FR. Così come io non dubito che ve ne siano di molte finte, ed anco tutte (se ti piace), così tengo che elle non siano finte di non niente. Imperocchè appresso di Varrone parimente e di Diomede si trovano scritte le trasformazioni di Circe in uccelli, in bestie, ed in lupi arcadici. Il nostro Agostino non stimò che tale occasione sia presa da niente, narrando nell'ottavo e nel decimo libro della Citt

Rispuose a me: <<La` dentro si martira Ulisse e Diomede, e cosi` insieme a la vendetta vanno come a l'ira; e dentro da la lor fiamma si geme l'agguato del caval che fe' la porta onde usci` de' Romani il gentil seme. Piangevisi entro l'arte per che, morta, Deidamia ancor si duol d'Achille, e del Palladio pena vi si porta>>.

Ma il signor Amedeo non se ne contentava; il primo, il vero maestro di suo figlio, era lui. Tornato indietro coll'ingegno fino ai primi elementi dello studio, d'anno in anno si alzava con lui, cavando tesori di sapere dai fondi della memoria, che ne erano forniti, come d'anfore e vasi i fondi della casa di Arrio Diomede a Pompei. Nicolino sentiva di essere amato grandemente dal babbo.