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In quelle notti sognava spesso il bel marchese Vharè, quando la stringeva fra le braccia e vagavano voluttuosamente, trascinati e travolti dall'onda calda del valzer, mentre tutto il bel mondo le si affollava d'intorno, pieno di ammirazione e di entusiasmo. Allora ... allora , era felice!... Ma allora la gente non era tanto stupida; allora non la credevano innamorata di suo marito.

Per tal modo Aloise era più affondato che mai, senza speranza di cavarsene. E intanto la marchesa Ginevra, che aveva ballato il valzer col Cig

Il valzer in casa Lombardi cantava intanto: «Abbandonatevi a queste gioie malinconiche, a quest'onda invisibile, e sognate tutti i vostri sogni, prima che l'alba vi risvegli....» Di quel patriziato veneziano del quale le storie del 1848 non dicono nulla, quelle del '59 non dicono niente e quelle del '66 dicono poco, il conte Roberto Vagli era stato a' suoi tempi una fortunata eccezione.

Con un pugno rovesciò a terra il pianista e si mise a tempestare la tastiera con le mani e coi piedi. Sradicò con un calcio il pedale e si sforzava di scandire un valzer terrificante colpendo, di tanto in tanto i bemolli col suo mento d'argento.

Qualcheduno dei passeggieri radunati nella sala di prima classe, si dilettava a suonare il cembalo, e le gaie battute di un valzer giungevano fino agli orecchi di Guido. Ma quali pensieri danzavano nella sua mente, al suono di quella musica? Tristi pensieri; danza turbinosa. Dov'era in quel momento Luisa? Egli non ne aveva più chiesto al Giacomo: ma certo ella era sulla via di Firenze.

No, mia buona amica; rispose la signora Maddalena, tu sai che il valzer mi d

E fischiettò il valzer della Madame Angot per accompagnare la danza. Tu sbagli, dichiarò Bruno lasciandosi trascinare. Io al paese d'oro non vengo. Io ritorno sul lago. Il paese d'oro non mi piace, il mare d'oro non mi piace. Io voglio Nicla! Ancora! disse il conte. Quella ti piace, Nicla? Ho pensato anche a lei, e le ho scritto ieri sera.

Ella sapeva ch'egli era stato innanzi alla Sacra Consulta il difensore di Monti e Tognetti, ma non ardiva d'interrogarlo sui particolari di quella seduta, chè troppo si sentiva lacerata nell'intimo del cuore al solo pensarvi. L'avvocato le chiese di ballare seco un valzer, di cui l'orchestra aveva intuonato il preludio. Grazie! rispose essa con voce soffocata, non ballo stassera.

Le coppie che poco prima si aggiravano per le curve dei viali infiorati, erano state richiamate nelle sale dalle battute del valzer. L'avvocato Leoni, tenendo al braccio la principessa, prese la via che costeggiava il muro di cinta, tutto coperto da un fitto rosajo, immaginandosi, che da quella parte si trovasse la porticella, per la quale Maria Tognetti doveva essere entrata nel giardino.

Non so.... forse il valzer di poco fa.... Venite a riposarvi, signora. E così dicendo, la condusse a sedere in quel medesimo salotto dov'era andato pur dianzi a cercarla. Nel quale si conosce il buon onore di Enrico Pietrasanta, e della marchesa Maddalena.