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Aggiornato: 5 giugno 2025
Robert Vérod s'arrestò a un tratto, rabbrividendo. Era dinanzi a San Luigi. Le finestre si disegnavano sui muri della chiesa illuminate dalle luci interiori; le lampade vegliavano. Egli cadde contro il cancello. Il giorno innanzi aveva udita la sua voce! Il giorno innanzi le aveva aperto il proprio cuore! Il giorno innanzi ella aveva lasciato che le baciasse la mano!
Prima di potere rispondere il Vérod dovette stringersi la fronte tra le mani. Udendo la lettura fatta dal giudice, penetrando nel secreto dell'anima amata, rivivendo quasi la sua vita, un amaro incantesimo lo aveva occupato. L'adorazione per la sua bellezza, la piet
Una volta mi disse solamente: «Come è gentile il signor Vérod, è vero?...» Compresi che la sua compagnia, che la sua amicizia le erano molto gradite, benchè qualche volta lo evitasse... Come mai? Non so: alle volte pareva anzi che le dispiacesse, quasi che avesse avversione anche per lui. Ma era cosa passeggera...
Il giudice restò a sua volta senza risposta. E il Vérod, comprendendo d'avere ottenuto finalmente in quella lotta un reale vantaggio, incalzò: Ella pensava e scrisse che si può in qualche caso fuggire la vita senza biasimo; ma potr
Allora il Vérod, levandosi e premendosi la fronte con la destra, esclamò, vinto, perduto: Non dite così!... Sì, è vero... Avete ragione... Potete avere ragione... Ma non lo dite, non lo ripetete!... Perchè allora io, io stesso l'avrei uccisa!... Ella sarebbe morta per me! per me!... E vedete: a questo pensiero, a questo dubbio, il cuore mi si schianta, io mi sento impazzire...
Sì, proruppe il Vérod, la cui esitazione era venuta crescendo fino a manifestarsi con un atteggiamento che faceva più incalzanti le domande del giudice. Sì, le nego fede, perchè anche voi glie la negate! Perchè questo testimonio non è disinteressato, ma vede anzi in giuoco la sua libert
Quando il principe aveva detto di voler seguire un esempio che era stato come un ammonimento, aveva alluso a lei? Nessuno poteva dirlo; forse non l'avrebbero saputo mai. Come misteriosamente è passata nella vita! disse il magistrato. Aveva pure un gran cuore. Sì, riconobbe il Vérod.
Ebbene: guardate, leggete.... Il Ferpierre prese il diario, lo schiuse alla pagina dove aveva trovato i fiori e lo passò al giovane. «Non la gioia ha tanta virtù di far dimenticare il dolore quanto un nuovo dolore. notte del 12 agosto.» Roberto Vérod considerava i fiori morti, rileggeva il mortale pensiero con occhio arido. Non poteva più piangere.
Alla nuova domanda rispose con un gesto dubitoso. Sapevate sì o no che nutriva un nuovo affetto? Lo supposi. Le rimproveraste mai l'amicizia per il Vérod? A quel nome il principe s'accigliò e tornò a fremere. No, rispose con voce sorda. Che cosa lo spingerebbe ad accusarvi? Non so. Il dolore? La gelosia? Forse. Da quanto durava la vostra amicizia con la contessa? Da cinque anni.
Poi il braccio del Vérod ricadde: con voce più sorda, fremente, egli ripetè: Assassino!
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