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Aggiornato: 7 giugno 2025
Non è nulla. È il sangue di quelle canaglie che volevano tenerla prigioniera! Mabima ha saputo difendersi con le unghie, coi denti. Bagamoio e Lanzirica adagiano Mabima sulla sabbia. Bagamoio, guarda attentamente. Non vedi nulla, dietro a quei cactus? No, dietro a quei cactus non c'è nulla. Speri di ritrovare la tua scorta di cavalli e di muli? Non vedo nulla.
Bruno notò un giorno, mentr'erano a tavola, le mani di sua madre, affusolate e bianche, coronate da unghie d'un colore sì acceso che per certo il pennello vi era passato. Hai le unghie dipinte? chiese Bruno. Ella non rispose. Le ho gi
«A te prima, barone! che hai fatto nerbare la gente dai tuoi campieri! Innanzi a tutti gli altri una strega, coi vecchi capelli irti sul capo, armata soltanto delle unghie. A te, prete del diavolo! che ci hai succhiato l'anima! A te, ricco epulone, che non puoi scappare nemmeno, tanto sei grasso del sangue del povero! A te, sbirro! che hai fatto la giustizia solo per chi non aveva niente!
Abd-el-Kerim rialzò il capo, le sue mani si raggrinzarono rigando colle unghie la pelle dell'angareb e lanciò una torva occhiata sul greco. Lui! mormorò. L'almea si era avvicinata a loro tendendo le mani. Abd-el-Kerim trasse una manata di piastre e gliele porse. Il sorriso che ne ebbe lo sconvolse.
Ma una convulsione scosse ancora tutto quel povero corpicino sotto le lenzuola, che s'incresparono come l'acqua di un piccolo gorgo, nel quale fosse caduto un sasso. Pareva che istintivamente tentasse di alzare la bocca aperta, agitando le manine tutte grinze, colle piccole unghie diventate lunghe. Mio Dio, muore! si lasciò sfuggire Margherita chiudendo gli occhi.
E con chi? Non me lo avete ancor detto.... Con Sammartino. Un'altra volta! Una crisi di dolore la abbattè. Ella lacerava il fazzoletto, si infiggeva le unghie sulla testa, si torceva le mani, soffocando le grida che le salivano alle labbra. E non prevederlo, iersera!... Non prevederlo!... Disgraziata, la colpa è mia!...
A momenti ti graffio il viso minacciò Diana mostrando le unghie. Fammi la grazia, Diana disse la madre, giacchè devi andare nella tua camera, vacci subito. Sì... Ma prima una parolina all'orecchio... Non voglio che lo zio senta... È troppo cattivo. Mi licenzi? No... resta lì accanto alla stufa.
Ariberti aveva a mala pena finito di leggere, che il signor Amedeo gli buttò a' piedi una seconda lettera. Questa era di Aronne, il buon servitore del Dio degli eserciti; e informava il padre degli imprestiti fatti al figliuolo, domandandogli se egli, Aronne, poteva all'occorrenza fargliene di nuovi. Generoso Aronne! Anima candida come le sue unghie, o poco meno!
Signor Garasso, gridò egli, mentre si tirava da un lato, avete un bel girare la trappola; essa non è arnese pei gatti della nostra specie. E senta le unghie che ci hanno! tuonò un'altra voce all'orecchio del Garasso, in quella che una mano di ferro lo agguantava nel collo. Tentò di rivoltarsi, il manigoldo; ma non gli venne fatto, tanto quella mano era salda.
Perchè quei due nomi, Oreste e.... l'altro, mi fanno ricordare d'una cattiva notte, che io mi son lasciato cavare i calcetti da un certo mascalzone, e poi n'è venuto un subbisso di malanni. Ho presa la mia rivincita, sta bene; per altro, non mi bastava ancora, e se quel tristo mi capitava sotto le unghie!... Ma la giustizia di Dio ci ha avuto più buone gambe di me.
Parola Del Giorno
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