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Aggiornato: 21 giugno 2025
Il contegno di Adolfo Gianella divenne a poco a poco tanto chiaro, che i suoi compagni smisero di corteggiare quella e si volsero alle altre ragazze. Filippo se ne andò, con un male in cuore, con una rabbia, con un'angoscia, che lo stupivano e lo facevano tremare. Entrò nel salotto della contessa di Montegalda e parve distratto tutto il tempo che vi rimase.
Se una scintilla dell'anima mia V'arse un istante, siatemi cortesi D'una lagrima. Ho qui dentro un'angoscia Che non ebbi giammai!... Oggi ho perduto L'illusione del mio primo amore! Un amore di fuoco, uno sfrenato Abbandono dei sensi!... Oggi colei, Che ieri ancor nei supremi deliri Mi chiamava il suo angelo, m'ha detto Che spento a un tratto si sentì nel coro Ogni disio di me!
Pensò a quelli che gli erano più cari; pensò a sua madre, a cui la natural leggerezza dell'indole non avrebbe in questo caso bastato a temperare un'angoscia mortale; a sua madre, ch'egli lasciava, non povera affatto, ma priva di quegli agi che erano per lei una necessit
Il conte rimase immobile; un'angoscia orribile, un orribile terrore lo agghiacciò.... Ah! don Francesco scriveva a donna Maria! Le annunziava forse una vendetta!... Si arrestò. Donna Maria, Camilla non erano meno impazienti di lui. Il servo, nel porgere la lettera alla principessa, le disse: Il cameriere del signor duca attende la risposta di Vossignoria illustrissima. La risposta?... di che?...
A questo pensiero le scese in cuore un'angoscia amara; e insieme con l'angoscia, un sentimento di dispetto verso lo Svarzi e verso la zia, che se egli frequentava ormai la casa con troppa assiduit
Allora gli entrò un'angoscia nuova, quella di vedere forse sua madre capitare a mezza via, nell'accozzarsi dei Francesi cogli Alemanni; dove mai la sventura che pareva essersi allogata in casa sua, l'avesse fatta movere appunto in quei momenti.
O genti buone, Se i canti miei v'han dato un entusiasmo, Se una scintilla dell'anima mia V'arse un istante, siatemi cortesi D'una lagrima! Ho qui dentro un'angoscia Che non ebbi giammai!... Oggi ho perduto L'illusïone del mio primo amore! Questo è il mio dì fatale!... E l'abbiam tutti, Genti buone, quaggiù!... Questo è il meriggio!
Il Duca, col cuore stretto da un'angoscia profonda, sedette appiè del letto, su una seggiola che la vecchia gli aveva premurosamente recata. Salutò l'ammalato, e cercò d'intavolare qualche frase di conforto e di speranza. Ma non proseguì. L'occhio di Drollino s'era repentinamente fissato su di lui con una forza così intensa di divieto che il Duca smarrì il filo del discorso, e tacque.
Còlto dalla timidezza, l'amante s'arresta; poi si nasconde dietro alcuni frascati, e non cessa mai dal contemplare la cara donna, e n'ode tutti i discorsi. Sacontala è oppressa da un'angoscia segreta. Una febbre ardente par che le scorra per le vene. Meste le ancelle procacciano di prestarle ristoro. Dushmanta la rimira. Oimè! dice in disparte oimè! quale sará la cagione fatale della sua febbre?
Lo stesso bisogno ch'ella avea di rilevarsi qualche poco dallo spasimo morale ond'era oppressa, era quello che la persuadeva a prestar fede a quelle voci, ma fu un brevissimo sollievo dal quale ricadde poi in un'angoscia più cupa della prima; che pensando all'indole inesorabile del Lautrec, e in parte sapendo quanto era avvenuto tra colui e il suo Manfredo, s'accorgeva dell'inefficacia di quei voti, onde d'ogn'intorno le venivano i gridi.
Parola Del Giorno
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