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Aggiornato: 21 giugno 2025


Il cor, come rosata Conchiglia tolta ai ceruli misteri Dell'onda, emana un mistico frastuono, Che vien da un'invisibile e ritorna A una sponda invisibile, tra cui Non anco rugge la tempesta umana. E mi dicea come morì travolta Dalla sterile vita in un'angoscia D'oltraggiate speranze, invan stringendo Nella man l'ombra dei fuggenti sogni Fatti quasi rimorsi.

In una gondola, che era passata quasi volando accanto a quella in cui essi si trovavano, aveva veduto un uomo, tutto vestito di nero, pallidissimo, col volto esprimente un'angoscia mortale. In quell'uomo, che si teneva diritto, rigido, nell'atteggiamento di una statua sopra una tomba, appoggiato fuori del felze della gondola, essa aveva riconosciuto Carlo Tittoli!

Alberigo intanto, veduto come assolutamente si fosse chiuso l'orizzonte ad ogni sua speranza, che in quanto a lui non avrebbe mai più riveduta la povera sua Valenzia, che l'abborrito Visconti l'avrebbe trascinata con , si sentì oppresso da un'angoscia così intensa che desiderò di morire.

Una certa sera d'autunno, dolorante e come stretto da un'angoscia amara avevo condotta la mia Anima, come al solito, in un caffè notturno... La mia Anima? Non aveva bevuto nulla... Eppure, barcollava come un ubbriaco! Basta poco, per ubbriacarla!... Poche ore di solitudine, e gi

Non è vero forse che nell'ammirazione provata per un'artista s'infiltra sempre un sentimento di compianto? Non è vero forse che l'artista istesso, nel metter mano all'opera sua, si sente compreso da un'angoscia indefinita e si volge indietro pauroso, quasi a scongiurare un pericolo ignoto? Non è vero forse che egli ha bisogno di essere amato più degli altri uomini? Perchè nel gaio epicureismo dei novellatori trecentisti, nel superbo materialismo di Rabelais, nel dolce ed arguto sorriso di Lorenzo Sterne, nello scherzo blando di Béranger, perchè in tutto l'umorismo moderno, vi è qualche cosa di malinconico che vi colpisce? Perchè tutti questi uomini che dovrebbero avere la serenit

Non possiamo lasciarla così... Vogliamo portarla sul letto?... Volete?... Egli non rispose, non parve nemmeno che avesse udito. Come la baronessa gli mise una mano sulla spalla, fremè quasi investito da una corrente magnetica; e il suo sguardo stravolto, smarrito, perduto, esprimeva un'angoscia tanto paurosa, che alla loquace signora mancarono un momento le parole.

Giuliano provava un'angoscia inesplicabile, guardava, come affascinato il candore opaco del letto, tentava d'afferrar nettamente, collo sguardo, l'incerto contorno di quel corpicino femminile che giaceva, spossato, sotto alle lenzuola e pareva quasi farsi di nebbia, illanguidire nell'ombra cupa che andava invadendo la stanza.

Gli affanni di una cattiva coscienza, calmata da quel suono dolce, maestoso, sereno? Chi lo sa? Il monaco Egli era in preda ad un'angoscia infinita. Le notizie, giunte qualche minuto fa al suo orecchio, erano state così truci. Le aveva avute da un uomo che fuggiva terrorizzato, schiacciato dal peso di una sciagura infinita. Quell'uomo era stramazzato al suolo, estenuato, avanti alla sua casa.

A me, nell'animo, s'era piantata un'angoscia indicibile per le parole di Giorgio Uglio. Nella solitudine dalla quale uscivo, m'ero dimenticato affatto che un giorno avrei dovuto incontrarmi con persone che desideravo evitare; la scelta mi sembrava facile, e non ricordavo quanto la libert

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