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Aggiornato: 20 maggio 2025


Giacomo e Parmenio loro nipoti, de' quali anche parla il Neocastro, e Arrigo, Niccoloso, un altro Matteo, Squarcia, Scurione, e Francesco, di cui veggonsi i nomi in parecchi diplomi, si rifuggirono in terra di nimici, e da loro ebbero sussidi, ufici lucrativi, e aspettativa di feudi. Mi par bene porre qui una lista di documenti risguardanti questa famiglia.

Ed in ciò n'ammaestra alcuno non dovere la sua original favella lasciare per alcun'altra, dove necessitá a ciò nol costrignesse. La qual cosa fu tanto all'animo de' romani, che essi, dove che s'andassero, o ambasciadori o in altri ufici, mai in altro idioma che romano non parlavano; e giá ordinarono che alcuno, di che che nazion si fosse, in senato non parlasse altra lingua che la romana.

Di gran momento sembrami in cotesto nuovo principato la novazione del baronaggio. Perchè il picciol signore d'Angiò e di Provenza, armando per tanta macchina di guerra, avea tolto in presto molto danaro, molte schiere condotto di speranza più che di stipendio; onde gli era forza soddisfare a' conquistatori e sostegni del suo trono; e appena messovi il piè, al gran lotto diede opera . E nulla erano gli ufici pubblici lucrativi, ancorchè a' soli suoi li serbasse; nulla i benefici ecclesiastici, che conferiva a quei soli; di terreni, di feudi facea d'uopo. Entrò Carlo dunque in una inchiesta strettissima dei demanî, de' baronaggi tutti, delle sostanze di Manfredi e de' suoi; non a cercare, ma a trovare vero o supposto vizio nel possedimento. A ciò i veltri del fisco, affamati, sagaci, invidiosi, ivano in traccia, svolgean vecchie carte, su dritti e usanze cavillavano, vinceano in diligenza lo stesso re. A vetust

In un altro diploma del r. archivio di Napoli, reg. segnato 1270, B, fog. 9, a t. in data del 29 ottobre 1279, per alcune prestazioni alla chiesa di Messina, si legge al margine: Alaymo de Lentini et sociis secretis Sicilie. Donde si conferma che Alaimo era nobile uomo, adoperato ne' maggiori ufici dello stato, e ricco da prender in affitto quel della Segrezia.

La data di questo diploma corrisponde bene a quelle portate dal Neocastro e dal d'Esclot, diligenti cronisti, i cui detti riscontrati co' documenti acquistano sempre maggior fede. Sembra per altro che il re prima di partire, abbia accordato solennemente e permanentemente i primi ufici dello stato a coloro cui li avea gi

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