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Aggiornato: 17 giugno 2025


L'abitudine è una seconda potenza di creazione inerente all'uomo. Negli animali, e nelle cose che pure la posseggono, è passiva; ma l'uomo solo la subisce e la dirige ad un tempo. Non vi ha natura salda che non possa venire da essa piegata; molte ve ne sono che ella abbatte, ricostruisce, trasforma. Onde vien detto che l'abitudine è una seconda natura; e io penso che in essa sia riposto uno dei mezzi più potenti della perfettibilit

Che la peste venga al tiranno che ora servo! Invece verrò con te che sei meraviglioso. Un mostro ridicolissimo, che trasforma un povero ubbriacone in una meraviglia!

Mentre questa gran lotta dura, l'Olanda si trasforma: l'Olanda è la terra delle trasformazioni. Una carta geografica di questo paese com'era otto secoli fa, a primo aspetto, non si riconosce. Trasforma il mare, trasformano gli uomini. Il mare, in alcuni punti, fa indietreggiare la costa: toglie al continente delle parti di terra, le rilascia, poi le riprende; riunisce al continente delle isole con legami di sabbia, come nella Zelanda; stacca dei lembi di continente e forma delle isole nuove, come Wieringen; si ritira da certe provincie, e fa rimaner citt

Diciott'anni! Che son essi mai diciott'anni?... Una fede, un amore. O piuttosto una febbre di vita, in cui si trasforma il fanciullo e nasce l'uomo un culto da cui si apprendono le prime e spesso seducentissime immagini del dolore. Ma, ahimè! una febbre che non torna, un culto che dura severo, ma non si rinnova più mai. Io salia lentamente.

La scienza della politica non ha molto da imparare nel Principe di Macchiavelli, la storia del cinquecento non può farne a meno: il libro rivela il secolo nel quale vi è posto per ogni meraviglia. Macchiavelli e Ariosto vi si ignorano, Michelangelo e Raffaello non vi si comprendono: l'uno è l'ultima grand'anima italiana e assomiglia a Dante, l'altro non somiglia a nessuno, è ingenuo, fa tutto, imita e trasforma tutti, trova la variet

Ci separiamo fra le lagrime, e portiamo scolpita nel petto l'immagine diletta; il tempo ci trasforma e ci guasta, ma quell'immagine non ci abbandona giammai. Di tal guisa noi viviamo in qualche parte la vita d'allora, e alimentiamo col pensiero il nostro affetto. Ma nissuno di noi pensa che l'oggetto del nostro amore non è più; e che la pallida larva che avanza è menzognera.

E 'l mirto similmente in altra forma mutarse vidi, ch'ogni suo rampollo contrasse al tronco dentro, e si trasforma in bella donna, e gambe e braccia e collo; e 'l lupo, il qual sul lido par che dorma, prende a l'orecchia, e dritto sullevollo, cangiato omai di lupo in un destrero: sáltavi addosso e sgombra via 'l sentiero.

APOLLIONE. Tu dunque sei Carisio mio fratello? o che dolcezza è questa! sogno io o vaneggio? GERASTO. Ah, ah, ah! NARTICOFORO. Ah, ah, ah! certo che sogni e vaneggi. APOLLIONE. Per che cagione? GERASTO. Questi che voi non conoscete, si trasforma in qualunque uomo ei vede: per uscir dall'intrigo dove adesso si ritrova, subito s'ha finto tuo fratello.

Egli ebbe uno di quei colpi di metempsicosi violenta, che nei conclavi dei papi si chiama Spirito Santo, e che trasforma un porcaro come Sisto V, un lanzichenecco come Odescalchi, un barcarolo come Giulio II, in vicario di Cristo, un frate in re!

Si lavora energicamente sotto il sole tropicale che trasforma la mia 74 in una vera scatola di cottura.

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