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Aggiornato: 7 giugno 2025


Montoni rispose al saluto con leggiero moto della mano e passò. La moglie lo seguiva, guardandosi intorno con una sorpresa ed un malcontento, cui pareva temer di esprimere. Emilia, vedendo l'immensa estensione di quell'edificio, con timido stupore si avvicinò ad una scala marmorea.

A vincere il mio carattere timido penso sempre: Essi, i poveri, potrebbero trovarsi al mio posto: io, al loro: se io avessi bisogno? E lavoro... È volgare la mia vita? O Signore, quando leggo la Tua Bibbia, come ancora nel mio avido scetticismo, ho dei momenti di fede gentile! O Signore, perchè mi tormentasti e mi tormenti coll'incertezza?

Giu` per lo mondo sanza fine amaro, e per lo monte del cui bel cacume li occhi de la mia donna mi levaro, e poscia per lo ciel, di lume in lume, ho io appreso quel che s'io ridico, a molti fia sapor di forte agrume; e s'io al vero son timido amico, temo di perder viver tra coloro che questo tempo chiameranno antico>>.

Ella mi aspetta. Va benissimo; ma io non te lo ripeterò mai abbastanza, fatti valere per quello che sei e comincia a farti desiderare. Non c'è cosa che abbatta di più un uomo nel concetto di una donna, dell'esserle continuamente tra i piedi, tenero e rispettoso come un Caloandro fedele. Tu non devi essere con lei, timido, languido oltremisura; credi alla mia vecchia esperienza.

Il professore Antonino chiudeva gli occhi un momento e poi lo vedeva tal quale lo aveva visto forse dieci o quindici anni prima. Anch'egli indisciplinato all'estremo. E ora dove è andato mai? Vicino a lui c'era... chi c'era? Vediamo di raccapezzarci.... Ah !... Da una parte un ragazzino timido che pareva un bimbetto, che non fiatava mai, altro che, pur troppo, nell'ora della calligrafia.

Giù per lo mondo sanza fine amaro, e per lo monte del cui bel cacume li occhi de la mia donna mi levaro, e poscia per lo ciel, di lume in lume, ho io appreso quel che s’io ridico, a molti fia sapor di forte agrume; e s’io al vero son timido amico, temo di perder viver tra coloro che questo tempo chiameranno antico».

La voce di Flora dapprima esitante s'era andata via via rinfrancando con un calore di convinzione che non poteva non ferire il suo timido amico. Dopo aver cercato invano due o tre volte di sorridere alle nobili declamazioni della signorina e a quel gesto con cui faceva vedere di stringere un'anima in pugno, uscì finalmente a dire con un tono tra l'amaro e il beffardo: Dio, gi

Massimo, che l'aveva amata appunto per questo suo timido candore di fanciullona buona da pigliarsi in braccio, credette di tornare indietro a' suoi bei tempi: ma nel muoversi, gli occhiali cascarono dal naso e andarono tra la vecchia cassapanca e il muro. Tosto si fece quasi buio.

Mentre egli stava, o, per dir meglio, andava ruminando a quel modo, senza poter cavare un costrutto da' suoi proponimenti feroci, udì un timido picchiar di nocche nella invetriata che gli teneva luogo d'uscio nelle ore di giorno. Avanti! diss'egli, non senza un po' di dispetto per quella improvvisa seccatura.

Quello non era più il vecchio dolce, amoroso, timido, ma il pastore forte, audace, il quale si moveva alla difesa delle sue pecorelle contro il lupo del male, senza punto paventare la fiera; il pastore, pronto a dare la vita ed il sangue per le pecorelle. Vuole andare davvero? domandò. È mio dovere. Azzarda la vita. Il parroco sorrise. Non lo credo. Don Fernando è cristiano.

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