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Aggiornato: 22 maggio 2025
Il professore Antonino chiudeva gli occhi un momento e poi lo vedeva tal quale lo aveva visto forse dieci o quindici anni prima. Anch'egli indisciplinato all'estremo. E ora dove è andato mai? Vicino a lui c'era... chi c'era? Vediamo di raccapezzarci.... Ah sì!... Da una parte un ragazzino timido che pareva un bimbetto, che non fiatava mai, altro che, pur troppo, nell'ora della calligrafia.
Da Ascoli scendeva un esercito di volontari; un altro più numeroso e più indisciplinato si spandeva nelle vie che da Foligno mettono a Civita-Castellana, e di l
Il martedì si desinava in casa Bollati, e guai se non fosse stato così, perchè quel giorno non si accendeva il fuoco in cucina per non aver l'odor di bruciaticcio nel salotto attiguo, e anche perchè la padrona di casa non aveva agio da attendere alle faccende domestiche. Di tratto in tratto accadeva però che i Bollati avessero appunto il martedì qualche commensale di riguardo e allora essi mandavano a dire ai cugini: Venite domani. In questi casi, il conte Luca doveva limitarsi a mangiar pane e salame, e i bimbi sfamati alla meglio si mettevano a letto più presto del solito in ossequio al proverbio: Qui dort dîne. In quanto alla contessa Zanze, ella non prendeva che una limonata senza zucchero, tant'era la bile che le suscitava il procedere de' suoi boriosi parenti, i quali mostravano di tener in così poco conto lei e suo marito. Ah se non ci fossero stati di mezzo i figliuoli! Ma i figliuoli c'erano e non conveniva sacrificarli a un malinteso amor proprio. Perciò la contessa Zanze reprimeva presto i suoi moti di collera e procurava d'inculcare a Gasparo e a Fortunata la maggior riverenza verso i Bollati. Senonchè, l'indole de' suoi ragazzi era così dissimile che i germi gettati nel cuore dell'uno e dell'altra non potevano dare ugual frutto. Fratello e sorella avevano comune un gran fondo di rettitudine, ma nella sorella questa rettitudine s'univa a un'indole docile e mansueta; nel fratello invece essa si accompagnava a uno spirito altero, insofferente di freno. A ogni suggerimento, a ogni ordine, il primo impulso di Gasparo era quello di ribellarsi, il primo impulso di Fortunata era quello di ubbidire, cosicchè un psicologo chiamato a far pronostici sui due piccoli Rialdi avrebbe detto che Gasparo era un ragazzo indisciplinato e molesto, il quale sarebbe divenuto un uomo efficacemente e operosamente buono; Fortunata era una bimba angelica, serbata probabilmente a esser vittima d'ogni prepotenza e d'ogni ingiustizia, e la cui bont
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