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Aggiornato: 14 giugno 2025


In queste guerre fratricide si perde dunque la storia, finchè verso il 1840 si trova ras Aly nell'Amara e ras Ubiè nel Tigré che sono fra loro in guerra. Il primo vince il secondo, ma lo vuol trattare con troppa generosit

Lo spirito è colpito all'aspetto del barone Ricasoli. Si crederebbe risuscitato un ritratto di Alberto Durer o di Giorgione. Grande, magro, ritto, i capelli rossigni, i lineamenti pronunziati ed angolosi, l'occhio velato; sempre bottonato e inguantato; la faccia a punta, come quella del cardinale di Richelieu; la fronte alta, lucida, senza rughe, ampia; i movimenti subiti, bruschi, convulsi; impetuoso e sanguigno, e nondimeno freddo e degno; il passo lento, e nondimeno agitato come quello del tigre; la voce metallica, quantunque leggermente nasale, ma non disarmonica, spiacente; camminante dritto, ma dondolantesi; facile all'abordo, ma tenendosi in distanza per un certo non so che, che interdisce la dimestichezza, la confidenza, l'espansione del cuore.... il barone Ricasoli vi attira e respinge nel tempo stesso. Voi provate in faccia a lui un misto di trepidanza, di rispetto, di ammirazione e d'inquietudine. Il barone Ricasoli non ha et

E in queste tre parole, proferite dal Marchese a voce un po' più alta, c'era la ferocia della tigre oramai certa che sbraner

Nemmen per quest'altra via arrivava allo scopo il povero notaro; e non sapeva proprio a che santo votarsi. Il guaio era che provava una paura ladra, alla sola idea di dover dare una risposta negativa a quell'uomo che aveva ritenuto sempre una tigre pronta a slanciarsi addosso a chi nulla nulla lo contrariasse. Tu gli mostrerai i denti? disse. Glieli mostrerò. E che otterrai?

I Sala madrandini di padre in figlio, Lalla poi una tigre nata sputata; vero degno allievo di quel brigante di suo zio che l'aveva preso con sin da quando era piccino. «Ammazziamolo» questa parola aveva sempre in bocca quel tristo, e ammazzava davvero anche per un nonnulla.... figuriamoci!... Striati faceva male ad impuntarsi.

Quando furono soli, rinchiusi in una stanza della locanda, per la povera Gina fu peggio ancora. Si sentiva come affatto disgiunta da tutto il mondo e in balìa assoluta dell'odio di quell'uomo; trovavasi press'a poco come l'agnella serrata nella gabbia con una tigre, che s'aspetta ad ogni momento essere sbranata.

Non dissi altro, non n'ebbi cuore non n'ebbi pure il tempo. Clelia si drizzò svincolandosi dal mio braccio. Ella aveva indovinato il mio sospetto se ne risentiva come tigre ferita. Era terribile; io indovinava il suo sguardo, il corrugarsi del suo ciglio, la vedevo innanzi a me minacciosa. Taci, non dir altro gridò imperiosamente; in nome del cielo aggiunse un istante dopo supplichevole.

Un barcaiuolo che trovavasi a cavalcioni della murata di poppa occupato a caricar il suo moschetto, precipitò nel fiume. Fermi tutti! urlò Daùd, vedendo che alcuni uomini correvano alle murate per cercar di pescare il compagno. È uomo morto. A te, Fathma! L'almea balzò in piedi come una tigre, colla carabina in mano, slanciandosi a poppa.

Ma il sor maresciallo, pur motteggiando, non lo lasciava con que' suoi occhiacci da coccodrillo: s'accorse dell'atto, comprese l'intenzione, e in un baleno gli saltò addosso come un gatto tigre, lo ghermì per il colletto, e con l'altra mano l'ebbe presto disarmato.

Nessun può col cervello immaginare biscia, serpente, tigre o lionessa, che alla bizzarra possa somigliare, all'ultimo parlar della badessa. Perdio, pelate cominciò a gridare, ch'io sarò a pezzi, a spicchi, a quarti messa; se foste mille, non avrò paura: non mi terrete dentro a queste mura. E cominciava a correre alla porta. La badessa gridava: Suore, all'erta!

Parola Del Giorno

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