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Aggiornato: 8 giugno 2025


Poi appresso, con l'occhio piu` acceso, lo benedetto segno mi rispuose per non tenermi in ammirar sospeso: <<Io veggio che tu credi queste cose perch'io le dico, ma non vedi come; si` che, se son credute, sono ascose. Fai come quei che la cosa per nome apprende ben, ma la sua quiditate veder non puo` se altri non la prome.

Dimani, che per una ragione qualunque la cosa fallisca; che non se n'abbia più d'uopo; che si sappia; che dispiaccia; che riesca altrimenti da ciò che si aspetta... ed eccomi compromesso ed afforcato. Non si risparmiano gli uomini cui si caricano di tali secreti e di tali funzioni. Ebbene, io voglio tenermi al coperto di codesti colpi di soppiatto.

Purtroppo, egli soggiunse nello stesso tuono scherzevole, purtroppo io sarò tra i primi ad affogare. Non so tenermi a galla un minuto. Era ormai buio e ci disponemmo a scender sotto coperta. In quel punto notai che il cielo non era più sereno come un quarto d'ora addietro; in fondo, dalla parte della costa tirrena c'erano alcune nuvole e di tratto in tratto lampeggiava.

GERASTO. Veramente tutte le sciagure corrono dietro la vecchiezza, come le mosche a' cani magri. Ed il mio dispetto è l'allegrezza e la festa che ne fará mia moglie del fatto mio. GERASTO. Non tanta furia, ascoltate bene! SANTINA. Non posso piú tenermi!

Tanto meglio per me. Questa vita vegetativa mi conviene benissimo. Leggo poco; a mala pena giornali, e nei giornali solamente i telegrammi, per tenermi in comunione di noie con l'Europa. Gli eventi politici son grigi, come il mio spirito, e mi fanno dormire. Ma che follia, nel dormire! Sogno ancora qualche volta, vedendo la bella inglesina.

Vuoi tenermi il cavallo, Aminta? Siamo a pochi passi dal mulino; rispose Aminta. Lo conduco laggiù, e potrai venire con tuo comodo a piedi. Disceso da cavallo, il conte Malatesti si avviò verso la casa del sindaco, in compagnia dell'applicato. Grazie! mormorò questi. Quando saremo più sotto alla casa, e non più veduti dalle finestre, rallenti un poco; ho qualche cosa a dirle.

«Il mio amico Mario Borsa, corrispondente londinese del Secolo, mi manda una rivista mensile per tenermi al corrente dei grandi fatti europei. Una rivista estera non può impensierire alcuno. Qui impensierisce. Il direttore mi ha fatto chiamare in direzione per dirmi che non poteva darmela perchè ci sono in essa articoli che si occupano di cose che non devo sapere! Suppongo per un minuto che vi sia qualche narrazione sui fatti di maggio. Nossignore, me la nega perchè vi è un articolo sulla guerra tra gli Stati Uniti e la Spagna! Sono o non sono un giornalista? Una societ

Hai torto di sragionare, mi disse, e di non apparecchiarti una strada collo studio e la coltura, ma hai ragione di desiderare una sorte migliore, e ti prometto che intendo occuparmene e soddisfarti. Puoi credere quanto mi deva esser caro il tuo ritorno a Milano, non avendo altri parenti vicini, che possano tenermi compagnia e sostenere la mia vecchiaia.

A dieci ore della notte, io presi l'alto co' miei quattro individui per risalire alla volante ancorata. Essi entrarono nella nave; io, dietro loro richiesta, patteggiai di risalire la notte seguente per tenermi pronto ad ogni cenno. Si fecero parecchi viaggi...

PEDANTE. Altilia, riconosci il tuo vero padre? ALTILIA. Io mai ebbi altro padre che voi. PEDANTE. Io son stato tuo padre equivoco; questi è tuo padre univoco. PSEUDONIMO. Figlia, non posso piú tenermi che non ti abbracci. O figlia ritrovata a tempo, quando meno sperava di ritrovarti! PEDANTE. Figlia, questo è quel tuo vero padre qual io stimava morto di peste.

Parola Del Giorno

s'alceste

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