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Aggiornato: 5 giugno 2025


La pazzia che mi era salita alle tempia, soffiava anche su di loro e li travolgeva, la musica dettava e rinnovava angoscie e rapimenti pure seguendo fedelissima le note scritte; il minuetto digradava in ridda, pure serbando la struttura della danza aulica, ma gli amanti, smarriti, incoscienti del luogo e della folla, attingendo scambievolmente uno dall’altro per gli occhi la vita che fuggiva, estatici, deliranti, impallidivano visibilmente come oppressi da una stanchezza mortale.

Giuliana aveva chinato il capo, perché sentiva anch'ella forse il peso dolce e angoscioso del silenzio. Il vento leggero le agitava su la tempia una ciocca libera. L'irrequietudine di quella ciocca scura, un po' lionata, ove anzi qualche filo alla luce diveniva oro su quella terapia pallida come un'ostia, mi faceva languire.

Il conte rimase per alcuni secondi a guardarla con occhio stralunato: i suoi denti si urtavano. Poi quando cominciò a capire che tutto per Adriana era finito, ebbe un grido di belva ferita a morte e fuggì stringendosi le tempia fra le mani, gemendo, urlando: Sono io... io che l'ho uccisa!

Per contemplare lo spettacolo di Bilbao, Madlen si era poggiata sul muricciuolo del recinto e guardava nel grande spazio come da un balcone soleggiato. Allora d’un tratto io le diedi un bacio, un leggero bacio su la tempia, tra il velluto fulvo de’ suoi capelli nascenti. Non avevamo parlato d’amore, non eravamo forse più nell’amore; questo bacio improvviso ci avvinse.

Il carnefice gli lega le gambe ad uno anello fitto nello intavolato; gli benda gli occhi, e presa la mazzuola a mani sciolte gliela vibra nella tempia sinistra. Egli stramazza di un tratto come bove al macello. Il boia raddoppia altri sei colpi pel petto, e pel tergo del caduto.

E quella somma gli mancava... l'abisso! Il sangue affluì al suo cervello e lo rese ebbro di desiderii e di progetti, mentre la disperazione traboccava dal suo cuore. La sua immaginazione stravagava: era quasi folle. Le sue tempia battevano con un crepitamento sensibile all'udito. Malgrado ciò era pallidissimo. E l'ora avanzava. Gabriele picchiò a tutte le porte.

Non è incredibile? Eppure è così. Ma il resto? Sono dunque vissuto nove mesi in continuo sogno, in continua allucinazione?.... Se sapeste quel che provo qui alla fronte, e alla tempia! Una stretta, fiere trafitture!... Non sono gi

Ei non udìllo; come le statue Chiuse nel tempio pareva immobile, E la fisa pupilla Non mandava scintilla. Spesso la destra la cerea tavola Avvicinava; ma sulla tenue Veste che la copriva Non un verso scolpiva. E d'inusato pallor coprivansi D'Anacrëonte le tempia, e l'unghia Tormentava la lama Con rabbïosa brama.

Disotto al cappellino Garibaldi s'era acconciato il fazzoletto di seta, annodandoselo al mento per proteggere le orecchie e le tempia dalla mattutina umidit

Vuoi il ghiaccio? Devo prepararlo? ella domandò, scuotendosi e avvicinandosi. Ma a quel ricordo della malattia antica, Roberta alzò faticosamente le palpebre e negò con la testa. Emilia le toccò il polso, la fronte, le tempia. È fresca; non ha febbre. Non ha mai febbre, mormorò, quasi parlasse con le visioni di certezza ch'erano intorno. È la febbre, da temersi.

Parola Del Giorno

s'alceste

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