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Aggiornato: 12 giugno 2025
Ti venghi il cancher in tel cor, se cercasse in tutto el mondo, en Turcheria, en India e assai pi' en lá, ti non purisse accattar un oter come mi: mi son auter bravus che 'l sicilian, mi son un oter Rotolan che ammazzi pi' de trenta omen: va' via! ah venghi, ah venghi! A chi dic mi? partit con tutt'i diavoli del mondo, a chi dic mi? SPAGNOLO. ¡Dios me libre de tantos mirables hombres!
Amore è Dio, tel dissi Erminia, perchè Dio non è che amore. Amore è Dio, ma allorquando è da lui benedetto. Ebbene, divina fanciulla, in nome di quel sentimento che gemello nacque nei nostri cuori, davanti al cielo che sar
Egli feroce, e più che mai possente Or quì rivolge il piè rapido e lieve; E come giunga, d'Ottoman la gente Fia sotto il braccio suo come al sol neve. Folco, sia fermo il cor, ferma la mente, Che de la vostra pena il tempo è breve, E di quel sangue, che per Dio si spande, Io tel rammento, la mercede è grande.
Voglio dunque, e per grazia tel dimando, che abbi misericordia al popolo tuo per la caritá increata che mosse te medesimo a creare l'uomo a la imagine e similitudine tua dicendo: «Facciamo l'uomo a la imagine e similitudine nostra». E questo facesti volendo tu, Trinitá etterna, che l'uomo participasse tucto te, alta, etterna Trinitá.
PIRINO. O Forca, Dio tel perdoni! io te ne avisai prima, che costui ci avrebbe tradito, ché era uomo che parlava con tutti e d'ogni cosa che li vien in bocca; non essendosi saputo da lui, non si sarebbe saputo altronde. FORCA. Voi foste piú presto a esseguire ch'io a dirlo, e non mi deste tempo a mutar proposito.
Ora hai veduto in quanta excellenzia sta colui che è gionto a l'amore de l'amico. Questo ha salito el piè de l'affecto ed è gionto al secreto del cuore, cioè al secondo de' tre scaloni e' quali sonno figurati nel corpo del mio Figliuolo. Díxiti che significati erano nelle tre potenzie de l'anima, e ora tel pongo significare e' tre stati de l'anima.
72 Il destrier la magnanima guerriera gli prese, e disse: Pur tel prediss'io, che far la mia imbasciata meglio t'era, che de la giostra aver tanto disio. Di', al re, ti prego, che fuor de la schiera elegga un cavallier che sia par mio; né voglia con voi altri affaticarme, ch'avete poca esperienza d'arme.
O stolto uomo, e non vedi tu che il sapere tuo tu non l'hai da te, ma la mia bontá, che provide al tuo bisogno, te l'ha dato? Chi tel mostra? Quel che tu in te medesimo pruovi: che tale ora vuoli tu fare una cosa, che tu non la puoi fare né saprai fare. Alcuna volta non avarai el tempo, e, se avarai el tempo, ti mancará el volere.
No, mai: credeva ogni speranza vana, i suoi parenti inflessibili, eternamente sdegnati; per tenerezza voleva risparmiarmi inutili emozioni.... Io non avevo il menomo sospetto, non tel disse il conte? Sì. E Dal Pozzo si arrestò a riflettere. L'ufficiale tornò a parlare di donna Livia, e chiese in qual modo avesse sposato il duca.
RUFINO. Qua giú, che usciva de un certo monestero, e parvemi ch'ella avessi la Rita con esso lei. CURZIO. In che luogo sta quel monestero? come se chiama? RUFINO. Questo sí ch'io non so. CURZIO. Sai perché ch'io tel dico? Per ciò ch'io ancora mi sono giá parecchie volte imbattuto in una che tutta alla Rita se assomiglia; e, ogni volta che l'ho incontrata, me ssi è fugita dinanzi.
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