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Aggiornato: 6 giugno 2025
L'amore infiammò l'anima di Dante, e la presenza e la memoria della sua Beatrice furono gli eccitamenti del suo ingegno. Lo stesso avvenne al Petrarca colla sua Laura. Il Boiardo, il Pulci, l'Ariosto, il Tasso, ecc. ecc., quanto non si compiacquero tutti de' nuovi sentimenti amorosi!
Questo non canta certo le ottave di Torquato Tasso, come dicono i poeti di Venezia osservò Ferrante, nel cui cuore lo scetticismo soverchiava ogni tanto il sentimento. Eppure questa laguna avrebbe dovuto esser fatta solo per l'amore e per l'arte mormorò ella, aspirando il profumo di un mazzolino di violette non per il duro lavoro e per la miseria.
Alfredo, si assopì una breve ora, disteso sul fieno, senza svestirsi. «Nè però cessa amor con varie forme «La sua pace turbar mentr'ella dorme. TASSO Canto VII ERMINIA. E noi diremo mentr'egli poco dorme. Nientemeno che il nostro artista, durante le sue caccie in pianura, incideva siccome l'Erminia del Tasso, il nome amato sulla corteccia dei pioppi.
Cellini, loc. cit. Laggiù tra i Piemontesi dicono tasso. Ci siamo arrangolati a capacitare cotesti buoni fratelli nostri come qualmente il tasso sia una bestia, che dorme assai, di cui occorrono due specie tasso cane, e tasso porco, il quale è anco buono a mangiare: gli abbiamo avvertiti altresì, che il tasso è un'albero, e tutto invano; tasso in Piemonte significa saggio, pro, interesse, frutto, ragione, e cambio, per la quale cosa, ed in virtù della egemonia piemontese si hanno a tirare in mezzo di strada tutte quelle parole italiane vecchie, e valerci di questa piemontese nuova. E gi
Io non sono il Tasso e non starò quindi a descrivervi un duello. I due avversari sapevano tenere una sciabola in mano, non mancavano di coraggio, ma non erano così grandi maestri da insegnare a noi e tanto meno al colonnello qualche cosa di nuovo. Costui, a giudicare dagli occhi che faceva, dovette fremere subito nel suo cuore accademico di maestro di scherma tanto della furia sfrenata e scorretta dell'onorevole Dassi, quanto della pesantezza di mano di Massimo, che ai primi colpi cominciò a sudare come un cavallo e a soffiare come un mantice. Era stata scelta la sciabola senza guardia, buoni tutti i colpi, e il duello doveva finire soltanto quando uno dei combattenti fosse nell'impossibilit
Francesco Tasso, e dopo l'avviso dello Stampatore, si leggono le parole seguenti: «Questo poema esce in luce nella forma, che l'Autore lo compose da prima, e vivendo volse, che così appunto si stampasse.»
Dite mò; vi avrebbero dessi rubato? Se non aveste i vostri laidi capelli fango di Parigi... vi batterai vel giuro. Vedete mo' l'abitudine! Si calunnia perfino il colore dei miei capelli. Ma via, eccomi qui. Parlate: ch'avete voi? Io amo. A che tasso? Per nulla. Non trattasi allora di un agente di cambio o di un banchiere, m'immagino! Un artista no, un poeta, un giornalista.
Mentre egli pensava, un'altra figura di donna apparve nella sala. Capitolo III. Tra l'Ariosto e il Tasso.
Però sappi, tra parentesi, che tale divisione non è un capriccio di bizzarri intelletti, come piace di borbottare a certi giudici che senza processare sentenziano; non è sotterfugio per sottrarsi alle regole che ad ogni genere di poesia convengono; da che uno de' poeti chiamati «romantici» è il Tasso.
Fiordispina, la mia figliuola! disse il signor Francesco, presentando l'ultima venuta al suo ospite. Gino fece una gran riverenza. E quantunque fosse colto da un senso di maraviglia, non potè astenersi dal fare una delle sue solite osservazioni. Egli osservò, infatti, che i nomi lassù erano tutti presi dai classici. Il nome di Aminta veniva dal dramma pastorale del Tasso; Fiordispina.
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