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Aggiornato: 4 maggio 2025


Questi si suddivisero poi, nominandosi ligi o liguri all'occidente di nostra penisola sulle bocche del Rodano fin oltre i Pirenei, e probabilmente anche nell'isole di Corsica e di Sardegna; vituli, viteli od itali, in mezzo; siculi, siceli e sicani, nel mezzodí e nell'isola detta da essi Sicania e Sicilia; nella quale, come nell'altre isole, tutti questi si sovrapposero a' ciclopi, lestrigoni ed altre genti fenicie, camitiche o semitiche.

E seconda opera di Carlomagno fu dunque, distribuire questi benefici o feudi da per tutto a' suoi gasindi o fedeli, che con nome esclusivo chiamaronsi ora «bassi», «vassi», «vassalli»; e che, sia dimorando in corte, sia trovando a ciò piú profitto, divisero poi quelle terre in simil modo ad uomini loro, detti quindi «vassalli vassallorum» o «valvassori»; i quali poi suddivisero ancora le terre a' «valvassini» via via minori, senza che sia possibile determinare a quanti gradi scendesse tale sminuzzamento.

Il capostipite degli Orsini, dal romano nome di Orso, si perde nel buio della leggenda: non si sa neppur bene se fosse germanico. I suoi discendenti si chiamarono Filii Ursi: così suona sempre nelle più antiche cronache il cognome degli Orsini. Storicamente appaiono solo nel XII secolo. Celestino III (1191-1198) apparteneva alla loro casa. Nel XIII secolo, durante le lotte degli Hohenstaufen, acquistarono maggior potenza, per opera specialmente del senatore Matteo Rubeus, capo imperante della repubblica capitolina ed instancabile avversario dell'imperatore Federigo II e poi per opera di papa Nicolò III (1277-1280), figlio di detto senatore. Gli Orsini, fecondi quanto i Colonna, si suddivisero in seguito in più rami e dai loro diversi possedimenti si chiamarono Orsini di Monte Giordano e di Campo di Fiore in Roma, conti e signori di Nola nella Campania, di Tagliacozzo negli Abruzzi; di Gravina e Manoppello, di Monte Rotondo, di Vicovaro, di S. Angelo, di Pitigliano, d'Anguillara, di Bracciano. L'elenco dei loro castelli e possedimenti è conservato nell'archivio di famiglia a Roma e forma un intero volume. Erano egualmente potenti nel regno di Napoli come nel dominio romano. Mentre i Colonna, proprietari essi pure nel napoletano di grandi feudi ed in lotta violenta con i loro nemici ereditari per i marchesati di Tagliacozzo, Alba e Celano, possedevano nel Lazio il nocciolo della loro signoria, gli Orsini dominavano il territorio sabino sull'Anio, da Vicovaro fino a Nerola e Monte Rotondo, ed il paese etrusco da Sutri in giù, fino di l

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