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Aggiornato: 25 maggio 2025
Essi passarono corridoi, scalette, e baluardi, finchè giunsero nel cortile della fortezza, e di quivi passarono dalla gran porta, per ridursi alla darsena. Era cosa consueta, e nessuno vi faceva attenzione. Quando furono giunti fuori della fortezza, si avviarono giù per una stradella vicina.
Non ricevendo nessuna risposta dalla Cheron, Emilia cominciava a lusingarsi di poter prolungare il suo soggiorno nella valle; e sentendosi bastantemente in forza, si arrischiò a visitare quei luoghi, ove il passato rappresentavasi più vivamente al di lei spirito; recossi dunque alla peschiera, e per aumentare la malinconia, che tanto le piaceva, portò seco il liuto, e vi andò in una di quelle ore della sera che tanto si affanno all'immaginazione e al cuore: quando la fanciulla fu tra i boschi e vicina a quel luogo delizioso, si fermò, appoggiossi contro un albero, e pianse qualche minuto prima di avanzarsi. La stradella che menava al padiglione era allora tutta ingombra di erbe; i fiori seminati da suo padre sui margini, ne parevan quasi soffocati; le ortiche, il caprifoglio crescevano a cespi; ed ella osservava tristamente quella passeggiata negletta; ove tutto annunziava il disordine e la noncuranza, aprì la porta tremando. «Ah!» disse; «ogni cosa è al suo posto come ve la lasciai quando ci stava in compagnia di chi non rivredrò mai più.» Se ne stava ella così pensierosa, senza riflettere ch'era imminente la notte, e che gli ultimi raggi del sole indoravano gi
Coll'ultimo muggito del gigante chimico-meccanico, e col fragore di un campanile in rovina, a Stradella ed a Broni ebbe fine in quella notte il baccanale rivoluzionario degli equilibristi. A dieci ore l'ordine più perfetto regnava nell'agro. Malthus.
Ci si attacca al tarocco, al tabacco, al vin di Stradella.... e si finisce col non capir più nemmeno il latino del papa, il quale anche lui ha il suo diavolo che lo attacca alla roba di questo mondo.
Percorsero sulla Via Dogana per forse duecento metri, poi deviarono a sinistra per una stradella, entrando nel bosco delle «Piane di Meleta,» e si fermarono a riposarsi all'ombra di una quercia. Era questo il luogo nel quale aveva dato convegno Pietro Gaggioli. E infatti l'infaticabile Giccamo era al suo posto. Si chiama la localit
O voi, ombre, prendetemi Dei cipressi davanti al muricciolo. Era cara con lei questa segreta Stradella, che nei campi umile gira, La mattina di maggio e nella queta Ora che il vespro tra gli alberi spira. Nella mestizia mia correa giuliva La sua parola come un'acqua chiara Tra lenti sassi garrula si avviva.
Temistocle Solera, viaggiando col basso Marini da Milano a Stradella in legno di posta, involto nella zimarra teatrale di Faliero, trinciava benedizioni a quanti villani si trovavano sul di lui passaggio, e questi a inginocchiarsi e fare il segno della croce.
Quello sgomento generale aveva fatto passare la generale ubbriacatura; in meno d'un'ora il vasto agro di Stradella e di Broni si era mutato in un deserto.
La villa aveva una piccola porta, dal lato opposto al grande cancello, sul muro che serviva di parapetto e di riparo al giardino, in una stradella fra due propriet
L'Albani, dietro consiglio dell'illustre suo medico, si era appunto recato a Stradella per attingere vigore dai bagni effervescenti. I due primati si vedevano ogni giorno, si comunicavano ogni giorno le loro idee, discutevano. Qualche volta nel calore della disputa si irritavano. Ma erano impeti fuggitivi, ai quali succedeva bentosto una limpida calma.
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