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Aggiornato: 22 giugno 2025


Incontro tanti neri per le strade di Fez, che alle volte mi par di trovarmi in una citt

E per sbirciarla meglio, si era alzato gli occhialoni verdi che portava sempre: il giorno in casa, per le strade; la sera al teatro. La ragazza, obietto alla profonda e onorevole ammirazione del più illustre critico musicale di Venezia, era Lina Carminati. Passi, signor abate, passi pure! diceva Lina, accennando alla porta della sala, quindi fattasi bruscamente innanzi, la aprì.

Molti viaggiatori alla pesca del clima refrigerante, giuntivi per diverse strade si trovavano gi

Tutte le strade si inchinano sotto il peso del calore per versare gente giù nel Golfo. Strade che si tuffano nell'acqua fresca della sua voce che ricordo: Sono piccini, piccini, piccini i miei seni. Il sole salta a piè pari giù dal cornicione con tutti i suoi pendagli e fiocchi di fuoco pesante. Piomba nella strada precisando burocraticamente le ombre.

Passano ignoti per ignote strade, fin che cessa la pioggia e il giorno appare: giungono a un piano vasto come il mare, magnifico di biade. E caste madri e giovani e vegliardi da la libera festa del lavoro tra l’erbe verdi e tra le spiche d’oro miran con dolci sguardi

Il popolo romano si recava al Campidoglio per eleggere la Giunta provvisoria. Tutte le strade che conducono al Campo Vaccino erano percorse da folti drappelli di cittadini con bande musicali e bandiere. Arrivati al Campo, i drappelli si confusero in tre o quattro lunghissime colonne, e mossero insieme verso il Colosseo.

Ogni giorno alla stessa ora andavano a fare la passeggiata per le strade più remote e tortuose dei campi. Il capitano serio e silenzioso, il maestro col sorriso sarcastico sulle labbra, coll’idea fissa nel principio fondamentale d’una sua particolare filosofia, che soleva riassumere in queste poche parole:

Sei un servo ignorante. Sono il servo di Kabango, ignorante ma fedele. Non conosco le scritture, ma conosco bene le strade del deserto. Tu sei un effeminato, buono a comporre musiche e canzoni. Non sai la vita, la guerra, la fedelt

Nel secolo XVI era fra il popolo più familiare l'Ariosto che il Tasso. Montaigne nel suo Viaggio in Italia racconta avere udito, passando per le strade maestre, i contadini nei campi, che cantavano l'Orlando Furioso.

Per tutto questo, Brunello era tornato direttamente a Milano. Quantunque l'estate affocasse le strade e le case della citt

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