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Aggiornato: 27 giugno 2025
ne' quando Icaro misero le reni senti` spennar per la scaldata cera, gridando il padre a lui <<Mala via tieni!>>, che fu la mia, quando vidi ch'i' era ne l'aere d'ogne parte, e vidi spenta ogne veduta fuor che de la fera. Ella sen va notando lenta lenta: rota e discende, ma non me n'accorgo se non che al viso e di sotto mi venta.
Guai a compiangerla o a dirle che non meritava la sua sorte e che suo marito era un disgraziato: anche quando pareva spenta, ripigliava fuoco come un fiammifero a protestare che il suo Sulpicio se l'era voluto lei e se l'avrebbe tenuto, che quello che era il suo Sulpicio lo sapeva lei sola e non doveva saperlo altri, e nessuno venisse ad insegnarle a leggere nel cuore del suo Sulpicio, e che essa da un pezzo lo sapeva a memoria e che in fondo lui valeva meglio di tanti.
E per giorni e per notti la tormenta divina imperversò, fin che fu spenta ogni voce nel mondo in agonia. Di cerchia in cerchia ruinò sperduto del sole in traccia, come pazzo, il mondo; nel suo terrore d’astro moribondo all’altre stelle in van chiedendo aiuto.
Vi era una impercettibile intonazione di durezza nella voce che aveva pronunziate quelle parole e che, subito dopo, si era spenta. La donna aveva preso a respirare affannosamente, rovesciando un poco la testa, come in cerca d'aria. Poi, riavvicinandosi alla finestrella, nascondendosi la faccia tra le mani, mormorò rapidamente: Misericordia.... misericordia di me! Perdono, Signore, piet
Un freddo sudore mi bagnò la fronte, e non ebbi forza di muovere un passo. Clelia si era scossa, aveva levato lentamente un braccio di sotto le lenzuola, e riaprendo gli occhi li girava all'intorno. Mi trascinai daccanto ad essa. Che hai? mi disse Clelia. Voi qui! soggiunse con voce quasi spenta, vedendo la contessa quale piacere!... Poi tacque e non disse altro. Ella muore! esclamai.
Sdraiato, con la sigaretta spenta fra le dita, immerso in quei molli cuscini che erano così cari alle sue ore di riposo e di malinconia, Paolo Spada aveva l'aspetto immobile e triste, l'aria disfatta e triste, gli occhi socchiusi lasciavano errare uno sguardo vago e triste. Subito, Adele gli chiedeva: Hai sonno? No. Sei stanco? Sì. Di che sei stanco? Non sei uscito.
Per la qual cosa volgendosi loro, con voce spenta favellò: Dite al Governatore Taverna che avete trovato un morto, il quale non muterebbe la propria sorte con quella di lui. E abbandonatosi sul guanciale rese l'anima al Creatore.
La stufa spenta lasciava il luogo assai freddo; la lampada quasi esausta, l'illuminava imperfettamente; e quella donna rannicchiata nella poltrona, coi capelli sparsi, gli occhi chiusi, la faccia pallida, il corpo tutto come piegato da una violenta angoscia, pareva la superstite d'una cupa tragedia.
E intorno a me ogni altra vita si è spenta: i miei fratelli, compagni della mia fanciullezza; la donna che io elessi fra tutte, la madre dei miei figli; i miei amici, fratelli del cuore; tutti, tutti scomparsi.
Addio, Ferrante ella disse, glacialmente. Addio, amore egli disse, glacialmente. E si allontanò, nella notte. La porticina si richiuse subito. In ambedue, la grande fiamma era spenta. A Enrico Nencioni. Chiarina, ti presento un amico, Giovanni Serra disse la padrona di casa, mentre Serra faceva un grande inchino.
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